Riad non politicizza il Haj

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ARABIA SAUDITA – Riad 14/09/2016. Il re saudita Salman ha detto il 13 settembre che Riad, respinge ogni tentativo di fare politica con il Haj.

Il pellegrinaggio infatti è entrato prepotentemente nelle tensioni fra Riad e Teheran. Per la prima volta in quasi tre decennitrent’anni, i 64mila pellegrini iraniani non sono presenti dopo che i due paesi rivali non sono riusciti a concordare sicurezza e logistica. Tra le sue preoccupazioni, Riad ha affermato che c’era quella legata alla richiesta di Teheran di organizzare manifestazioni: «Il regno rifiuta categoricamente che il Haj abbia alcun scopo politico‚ ha detto il re saudita, Salman, in un breve discorso rivolto ai “vip” che fanno il pellegrinaggio, riporta Dawn. Teheran aveva accusato Riad di «bloccare il sentiero che conduce ad Allah». Tra le questioni controverse c’era la sicurezza dopo gli incidenti avvenuti nel Haj dello scorso anno, che avrebbe fatto 2.300 vittime; di cui 464 iraniane secondo Teheran. Pochi giorni prima del Haj quest’anno, il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha messo in discussione il diritto del regno saudita di gestire i luoghi sacri dell’Islam; ha accusato la famiglia regnate di aver politicizzato il ​​pellegrinaggio, definendo le autorità di Riad «assassine». Gli aveva risposto il Gran Mufti saudita, Abdulaziz al-Sheikh, affermando che gli iraniani «non sono musulmani». Gcc ha detto che quello dell’Iran è «un disperato tentativo di politicizzare il Haj».
L’Arabia Saudita ha detto che i fedeli iraniani erano ammessi al Haj se fossero venuti passando da un altro e, secondo fonti ufficiali, un certo numero di passaporti di Teheran erano presenti.

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