REPUBLIKA SRPSKA. Dodik a Mosca da Putin

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Il Presidente della Repubblica Srpska, RS, (entità serba della Bosnia ed Erzegovina), Milorad Dodik, in visita in Russia a Mosca. Diversi incontri in agenda, fra cui spicca certamente quello con il Presidente russo Vladimir Putin. Il viaggio avviene in un momento delicato nella BiH e nel contesto geopolitico internazionale più in generale, ed è criticato fortemente sia dal mondo occidentale che internamente nel Paese, ma non sorprende se si considera l’amicizia fra i due presidenti e le strette relazioni fra la RS e la Russia, oltre alle posizioni filorusse, antieuropee e NATO di Dodik che non perde occasione per paventare la secessione dalla BiH. Dodik ha sottolineato che la Republika Srpska deve cercare amici in Russia, garante dell’accordo di Dayton.

La Repubblica Serba di Dodik è la più piccola entità che costituisce la Bosnia insieme alla Federazione croato-bosniaca autonoma, FBiH, collegata tramite un debole governo centrale. La Bosnia etnicamente divisa non ha una visione unificata sulla politica estera, con Dodik che mantiene stretti rapporti con la Russia e il presidente Putin. Già prima di partire Dodik si era espresso annunciando i temi in agenda di conversazione che avrebbe avuto con il suo omologo Putin: «Parlerò con Putin per dirgli che l’accordo di Dayton è fallito. Esiste solo come quadro per disciplinare gli altri e non per poter esercitare i diritti di tutti coloro che l’hanno firmato». Altro argomento di discussione, paventato dal leader serbo-bosniaco Dodik, i prezzi del gas e un nuovo gasdotto. A confermarlo Dusko Perovic, capo dell’ufficio di rappresentanza della Republika Srpska in Russia, sostenendo che «nella riunione si discuterà anche del prezzo del gas. Posso dire che probabilmente verrà approvato il prezzo migliore, proprio come per i paesi amici». Il funzionario ha anche affermato che il governo della BiH ha accettato di avviare negoziati con la Serbia sulla costruzione di un nuovo gasdotto per trasportare il gas dalla Russia. Tant’è vero che secondo media internazionali la RS è pronta a pagare il gas russo in rubli. Attualmente la Bosnia riceve il gas russo attraverso la Serbia e la Bulgaria dal gasdotto sottomarino TurkStream.

Dodik si è recato in Russia per la seconda volta dall’inizio dell’aggressione di quel Paese contro l’Ucraina e non cerca in alcun modo di nascondere il suo sostegno alla Russia. Una volta arrivato, prima dell’atteso incontro, ne ha avuto un altro, parlando con un alto rappresentante vicino a Putin, il Segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev. Patrushev ha espresso soddisfazione per la presenza di Dodik all’11esimo incontro internazionale di Mosca sui problemi della sicurezza e ha sottolineato il suo grande apprezzamento per la partnership tra Russia e Republika Srpska e che i legami stanno acquisendo sempre più un carattere strategico. Mentre Dodik ha sottolineato che ha iniziato a dire agli interlocutori che va bene sostenere l’accordo di Dayton ma ha chiesto cosa succede se non c’è/ non ci fosse l’accordo di Dayton.

La visita programmata, ha già suscitato forti critiche da parte dell’UE, che ha protestato contro il viaggio a Mosca di un funzionario dell’aspirante membro, poiché la BiH ha ricevuto lo status di Paese candidato nel dicembre 2022, all’epoca del conflitto in Ucraina. Uno dei primi ad esprimersi è stato il ministro degli Esteri della Croazia, Gordan Grlic Radman, che ha commentato affermando che è necessario lavorare con i politici della Bosnia Erzegovina per “dissuaderli da politiche che non sono europee” e dicendosi sicuro che capiranno che l’unico futuro è nell’adesione all’Unione europea e alla Nato. Il ministro ha affermato che la Croazia, in quanto vicino immediato della BiH, contribuisce fortemente al rafforzamento della consapevolezza dell’importanza che l’UE abbia una presenza più forte nella regione. Grlić Radman, sottolinea anche l’importanza dell’uguaglianza delle tre nazioni costituenti e di tutti i cittadini della BiH.

Un rappresentante della Camera dei Rappresentanti dell’Assemblea Parlamentare della BiH, Mehmedovic, ha condannato l’incontro a Mosca, commentando come tale comportamento ostacoli la Bosnia-Erzegovina nel percorso euro-atlantico: «sono sicuro che questo abbia un contesto negativo in termini di integrazione euro-atlantica della BiH, ma nulla è sorprendente quando si tratta dell’atteggiamento di Dodik nei confronti della Russia». Ha anche collegato l’adozione del piano nel Consiglio dei ministri per condurre i negoziati con l’obiettivo di costruire una nuova interconnessione orientale con la partenza di Dodik per Mosca. Infatti, a causa della sua visita in Russia, Dodik aveva bisogno dell’adozione del piano per l’interconnessione orientale.

Nell’incontro ufficiale, il leader russo ha ringraziato, dicendosi grato, la RS per il suo atteggiamento amichevole nei confronti della Russia. Dodik ha onorato Putin con un premio, l’Ordine della Repubblica Srpska (consegnato in passato a criminali di guerra condannati). Gliel’ha consegnato su una collana per speciale preoccupazione patriottica e amore per la RS, che gli era stata assegnata in occasione della Festa della Repubblica, il 9 gennaio scorso nella RS. Dodik ha detto che è molto importante che parli regolarmente con il presidente Putin e che “ha tempo per la Republika Srpska”. Dodik ha affermato che la RS ha bisogno di cooperazione sul fronte economico con la Russia perché è importante, e all’incontro è stato concordato che il prezzo del gas per la RS rimarrà favorevole, aggiungendo che continuano la cooperazione economica, culturale ed educativa con la Russia e continuano la costruzione intensiva del centro russo-serbo a Banja Luka, capitale della RS. Il presidente serbo-bosniaco ha concluso sostenendo che il suo omologo Putin capisce che la BiH non ha imposto sanzioni alla Russia grazie alla RS. In realtà ciò non è vero, o meglio, la BiH ha aderito all’introduzione di sanzioni contro la Russia e ha sostenuto 22 decisioni del Consiglio dell’Unione Europea, ma la RS non le applica.

Dopo Putin, durante lo svolgimento del forum sulla sicurezza internazionale a Mosca, si è svolto un altro incontro di livello con Dodik e il ministro degli Affari Esteri della Russia Sergey Lavrov. Dodik intervenendo davanti ad alti funzionari ha sottolineato che dopo la guerra la BiH è diventata un esperimento e una colonia, senza rispetto per la storia e il diritto internazionale.

Per concludere, questa visita causerà sicuramente molti danni alla reputazione della Bosnia-Erzegovina. Ma vi è un altro fatto importante da considerare: l’incontro di Mosca si svolge nel bel mezzo di una grave crisi nella RS. Stanno scadendo centinaia di milioni di euro di debiti e l’entità non è in grado di restituire quei soldi dal bilancio. Infatti, manca circa un mese alla scadenza degli obblighi della Borsa di Vienna per la RS che dovrà pagare un debito di quasi 400 milioni di KM. Quindi questa trasferta è servita anche nella ricerca da parte di Dodik di una soluzione ai suoi grandi problemi. L’entità RS non avrà i soldi per rimborsare le tranche di debito di quest’anno, ma non hanno riferito se Dodik sia riuscito a contrarre un nuovo prestito da Putin, oppure se è riuscito ad ottenere un prestito dalle banche cinesi.

Paolo Romano

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