REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO. OMS riprende l’azione anti Ebola tra gli scontri etnici

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Gli scontri interetnici nella Repubblica Democratica del Congo hanno fatto fuggire circa 16.000 persone nel vicino Congo-Brazzaville, come riferisce l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. La rivalità tra le comunità Banunu e Batende nella provincia di Mai-Ndombe, nella parte occidentale della Rdc, è esplosa il 29 dicembre 2018.

Negli scontri sarebbero rimaste uccise decine di persone, con circa 150 feriti tra coloro che fuggivano oltre confine nel più grande afflusso di rifugiati dalla Rdc verso la vicina Repubblica del Congo, o Congo-Brazzaville, in quasi un decennio. I rifugiati appena arrivati, riporta VoA, soprattutto donne e bambini della tribù dei Banunu, dicono che le loro case sono state attaccate e bruciate, che le persone sono state uccise e che sono fuggiti perché temevano un’escalation dei combattimenti.

La Repubblica del Congo ospita attualmente circa 60.000 rifugiati, provenienti principalmente dalla Repubblica Centrafricana, dalla Rdc e dal Ruanda.

L’Unhcr sta lavorando con il Programma Alimentare Mondiale e con altre agenzie per distribuire cibo, materiale di rifugio e altri generi di prima necessità. Dice che le condizioni dei rifugiati probabilmente peggioreranno a causa della stagione delle piogge e delle inondazioni nella zona. Inoltre, avverte, i rifugiati appena arrivati sono esposti alla malaria e alle malattie di origine idrica. Raggiungere gli aiuti sarà difficile a causa della lontananza della zona, con alcune località accessibili solo dal fiume. Nel frattempo le operazioni di controllo dell’Ebola sono state ripristinate nella provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, dopo le proteste preelettorali della fine dell’anno scorso, riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Le manifestazioni antigovernative che hanno preceduto le elezioni presidenziali del 26 dicembre avevano interrotto le principali attività di risposta dell’Ebola in alcune zone colpite della provincia, in particolare a Beni e Butembo. Il culmine è stato raggiunto quando la folla inferocita per la decisione del governo di impedire alla regione di votare alle elezioni, ha vandalizzato un centro di transito dell’Ebola e altre strutture sanitarie. I danni hanno impedito agli operatori sanitari di recarsi nelle comunità a rischio e di fornire i servizi necessari per controllare la diffusione della malattia.

Ma l’Oms ha detto che dal 1° gennaio sono state ripristinate tutte le operazioni in tutte le località. Mentre la situazione è ormai calma, l’Organizzazione ha fatto sapere che qualsiasi interruzione potrebbe portare ad una maggiore trasmissione del virus. Il numero di casi di Ebola segnalati è pari a 608, compresi 369 decessi; nessun nuovo caso è stato segnalato dagli operatori sanitari nel 2019, lasciando il numero di persone colpite a 54, di cui 18 decessi.

Lucia Giannini