REGNO UNITO. Insorge l’estrema destra britannica contro i migranti

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Da lunedì scorso, 29 luglio, diverse città e paesi della Gran Bretagna sono stati testimoni di proteste e disordini dopo che tre bambine sono state uccise in un accoltellamento durante una festa a Southport, nel Merseyside, nel nord-ovest dell’Inghilterra.

In seguito all’aggressione, la polizia ha arrestato un giovane di 17 anni di origini ruandesi con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. Axel Rudakubana è accusato di aver ucciso Bebe King (6 anni), Elsie Dot Stancombe (7 anni) e Alice Dasilva Aguiar (9 anni) e di aver ferito altre persone. Secondo la polizia cinque degli otto bambini feriti sono in condizioni critiche.

Gruppi anti-immigrati e anti-musulmani hanno sfruttato l’incidente dopo che si erano diffuse informazioni secondo cui il sospettato era un immigrato islamico estremista. Questo nonostante la polizia abbia affermato che non considerava l’attacco come un atto di terrorismo di matrice islamista.

La polizia ha difatti attribuito il caos alle organizzazioni legate alla English Defence League, organizzazione di estrema destra e anti-islamica fondata nel 2009 dallo scrittore Tommy Robinson.

L’European Defence League (EDL) è una propaggine in gran parte britannica dell’English Defence League, che fa campagne mediatiche contro la legge della sharia, e ha a sua volta varie ramificazioni. Il gruppo è stato fondato nell’ottobre 2010 e ha tenuto la sua prima manifestazione ad Amsterdam, durante il processo del politico olandese anti-Islam Geert Wilders.

Tornando in Inghilterra, i tumulti hanno raggiunto le moschee di Southport e della città di Sunderland, il che ha portato all’implementazione di maggiori misure di sicurezza in centinaia di centri islamici. Ulteriori disordini sono scoppiati a Southport, prima di diffondersi a Liverpool, Manchester, Bristol, Blackpool e Hull, oltre a Belfast.

Le marce sono state annunciate sulle pagine dei social media di estrema destra con lo slogan “Adesso basta”. Durante le proteste, i manifestanti sventolavano bandiere inglesi e scandivano slogan come “Stop the boat”, riferendosi agli immigrati clandestini che salpano dalla Francia verso la Gran Bretagna.

Di contro, i manifestanti anti-fascisti radunati nei pressi della stazione di Lime Street di Liverpool hanno innescato ulteriori disordini urbani scontrandosi con circa mille manifestanti anti-immigrazione. La polizia in tenuta antisommossa ha lottato per tenere separate le due parti richiedendo l’intervento dei rinforzi per cercare di mantenere l’ordine.

La comunità musulmana, che conta milioni di cittadini nel Regno, ha espresso da parte sua angoscia e richiesto maggiori tutele. Il governo laburista del neo-eletto premier Keir Starmer, ha puntato il dito contro l’ultradestra, promettendo la stessa linea dura che una quarantina d’anni fa consentì all’amministrazione di Margaret Thatcher di sradicare i fenomeni di brutalità negli stadi di calcio degli hooligans, famigerate frange del tifo ultrà britannico.

Beatrice Domenica Penali 

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