La Royal Navy si affida sempre più spesso a parti di navi “cannibalizzate” per mantenersi a galla. Lo ha affermato il Naval Audit Office britannico, ripreso da Sputnik.
Il Nao ha segnalato un salto nelle parti cannibalizzate presenti nella Royal Navy; questa pratica è aumentata del 49 per cento negli ultimi cinque anni; ha anche scoperto che la costruzione del sottomarino HMS Artful era stata ritardata perché le parti erano state prese in prestito.
La Royal Navy è stata massicciamente ridotta dal suo periodo di massimo splendore degli anni Quaranta del Novecento e l’attuale flotta ha solo 19 fregate e cacciatorpediniere e sette sottomarini d’ attacco. Molte di queste navi faticano ad andare in mare a causa della mancanza di pezzi di ricambio, secondo Nao.
Il varo del nuovo sottomarino Hms Artful (nella foto) è stato ritardato di 42 giorni perché altri sommergibili avevano “preso in prestito” parti chiave del vascello. Questo fatto ha aumentato i costi di altri 5 milioni di sterline al costo della costruzione del sommergibile.
A febbraio, poi, era uscita la notizia che tutti e sette i sottomarini nucleari della Marina erano fuori servizio a causa di riparazioni o guasti.
Nel 2016, in 795 volte, pezzi di ricambio sono stati presi in prestito da altre navi e 3.230 nel complesso dal 2012. Il Nao ha detto che anche se “cannibalizzare” è stato spesso l’unico modo per avere una nave pronta ad andare in mare, questa pratica è costata ai contribuenti 40 milioni di sterline in più.
Il ministero della Difesa non monitora sistematicamente l’impatto della “cannibalizzazione” in tutta la Marina, ma «considera e valuta la cannibalizzazione delle attrezzature e le tendenze nel tempo per i singoli tipi di navi», riporta Nao, perdendo di vista il complesso dei costi.
Il Nao ha criticato la Marina Militare per la sua mancanza di responsabilità globale nella gestione della cannibalizzazione delle attrezzature e ha detto che questo “gap informativo” ha reso difficile determinare quando la cannibalizzazione delle attrezzature fosse diventata una routine.
Luigi Medici