La prossima riunione dei ministri degli Esteri degli Stati membri del dialogo sulla sicurezza, comunemente noto come Quad, ovvero Australia, India, Giappone e Stati Uniti, è prevista per il 6 ottobre a Tokyo. L’incontro si sarebbe dovuto tenere a Nuova Delhi lo scorso settembre in un formato 2+2 ministeriale in cui il ministro degli Esteri e il ministro della Difesa di ciascun Paese avrebbero partecipato all’incontro.
Washington ha spinto Canberra, Nuova Delhi e Tokyo a trasformare il Quad in una Nato asiatica. Gli Stati Uniti vogliono sviluppare il Quad come sistema di difesa collettiva di tutti i paesi membri. Ogni Stato membro acconsentirebbe alla difesa reciproca per rispondere a qualsiasi attacco militare contro qualsiasi altro membro, come l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, riporta Asia Times. Ma il vero obiettivo della proposta è la Cina.
Non è difficile supporre che l’India abbia cambiato idea sull’opportunità di ospitare la riunione dei Quad a causa della pressione cinese lungo il confine sino-indiano.
Si critica sempre più spesso, poi, il fatto che il governo del Bharatiya Janata Party guidato dal primo Ministro indiano Narendra Modi abbia usato il sostegno e la buona volontà dell’Occidente per opprimere i propri cittadini in nome di una politica che favorisce gli hindu. In mezzo a tali critiche, Amnesty International ha deciso di abbandonare l’India, dopo una pesante repressione contro di lei.
Gli Stati Uniti hanno deciso di fermare i piani per convertire il Quad in una Nato asiatica per il momento, incolpando l’India per il suo comportamento illiberale. L’uscita dall’India di Amnesty International è stata un’opportunità per gli Stati Uniti di salvare la faccia dopo la mancata conversione del Quad in una Nato asiatica.
In realtà, l’India e l’Australia si sono ritirate dal piano di trasformazione a causa dell’immensa pressione di Pechino. Gli Stati Uniti vogliono usare il Quad come strategia a lungo termine per contenere la Cina circondandola dalla regione dell’Oceano Indo-Pacifico. Circa il 70% delle importazioni di petrolio greggio cinese passa attraverso lo stretto di Malacca. Creare un’interruzione del libero flusso di petrolio in Cina attraverso lo Stretto potrebbe rovinarne la prosperità. Ma l’intenzione annunciata della Cina di muoversi verso un’economia senza carbonio significa che la strategia degli Stati Uniti potrebbe essere meno efficace in futuro.
La riunione ministeriale Quad si svolge subito dopo l’annuncio cinese dell’avvio di un’economia verde entro il 2060. La dichiarazione cinese ha posto un serio interrogativo sulla legittimità a lungo termine della Quad. E l’India al centro delle polemiche e delle pressioni è ferma.
Tommaso Dal Passo