Al Jazeera contro al Sissi

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QATAR – Doha 04/09/2013. Al Jazeera ha accusato le forze armate egiziane di interferire con i segnali di radiodiffusione via satellite in Egitto, il 4 settembre.

Il news group qatarino, citando una “commissione di esperti” interna,  sostiene di aver individuato quattro punti da cui si ritiene che i venano emessi i segnali di disturbo satellitari. In una relazione presentata in diretta televisiva, l’anchorman Sami Zeidan ha detto: «È chiaro  che ciò che accumuna tutti questi punti è la presenza di strutture militari». Al Jazeera ha rifiutato di fare il nome del suo “informatore” al Cairo per motivi di sicurezza. Nella sua relazione, Al Jazeera ha mostrato una mappa del Cairo e della zona circostante individuando due posizioni sulla strada che unisce Il Cairo e Suez, uno sulla strada tra Il Cairo ed Alessandria e uno a Heliopolis. Zeidan ha affermato che il gruppo di esperti dell’emittente ritiene che la posizione del segnale di disturbo è precisa in una raggio di 1,6 km. In tutti e quattro i punti indicati sulla mappa, il servizio-relazione mostra installazioni delle forze armate entro un raggio di 1,6 km. Al Jazeera ha riferito che «è stata costretta a cambiare le frequenze più volte per consentire agli spettatori di continuare a guardare i canali di notizie sportive della rete». La rete patarina afferma di essere stata presa di mira dalle autorità egiziane dopo la cacciata dell’ex presidente Mohamed Morsi, all’inizio del mese di luglio. Il Tribunale amministrativo del Consiglio di Stato egiziano ha deciso il 3 settembre di chiudere Al- Jazeera Mubasher Misr, il canale visibile in Egitto. Il giudice ha detto che la decisione di oscurare il segnale di Al Jazeera, cha e ha anche tre canali islamici, è stato fatto a causa della «diffusione di voci fuorvianti e false notizie, che potrebbero causare conflitti tra i cittadini e creare il panico tra di loro». Tre giornalisti stranieri di Al Jazeera sono stati arrestati dalle autorità egiziane il primo settembre e detenuti senza accusa per cinque giorni prima di essere costretti a lasciare il paese. Gli uffici di Al Jazeera Mubasher Misr sono stati perquisiti dalle forze di sicurezza verso la fine di agosto e sono state confiscate le apparecchiature per le trasmissioni. Al Jazeera nega ogni accusa, e dice che si tratta di pregiudizi e «di non appoggiare nessun partito politico» secondo quanto affermato nel servizio.