Prudenza nei risarcimenti per Kaesong

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di Tommaso dal Passo COREA DEL SUD – Seul 09/11/2016. Il governo della Corea del Sud ha manifestato l’esigenza di essere prudenti sulla volontà del parlamento di compensare pienamente le aziende locali che operavano nel parco industriale di Kaesong per i danni subiti dalla sua chiusura.

Il governo ha fornito 460,7 miliardi di won dei circa 500 miliardi di won in fondi statali a 123 aziende della Corea del Sud che erano presenti a Kaesong, secondo il ministero dell’Unificazione di Seul, ipoteso da Yonhap.

Nonostante l’obiezione del governo, una commissione parlamentare ha deciso la scorsa settimana di mettere da parte ulteriori 70,3 miliardi di won nel bilancio del prossimo anno per aiutare le imprese locali a coprire le perdite. Il ministero dell’Unificazione ha chiesto prudenza ai membri della commissione parlamentare che sta riesaminando gli stanziamenti, dicendo che potrebbe costituire un precedente negativo per altri progetti economici inter-coreane, dando l’impressione che il governo coprirà tutte le perdite: «Il governo ritiene che sia meglio sfruttare i regimi assicurativi e le misure di sostegno esistenti, piuttosto che per fornire il pieno risarcimento per sostenere le imprese di Kaesong», riporta il Ministero.

A febbraio, la Corea del Sud ha chiuso il complesso nella città di Kaesong al confine con la Corea del Nord, già simbolo di riconciliazione economica tra le due Coree, a seguito del test nucleare e il lancio del razzo a lungo raggio da parte di Pyongyang.

Il governo ha detto che la chiusura si stima abbia portato a 780 miliardi di won di perdite per le aziende, ma un gruppo di aziende ha affermato che la loro perdita è stata più grande: secondo questo gruppo le perdite arriverebbero a un totale di circa 940 miliardi di won.

Il complesso di Kaesong, a circa 50 chilometri a nord-ovest di Seoul aveva aperto nel 2004, e era stata un’importante fonte di reddito per la Corea del Nord. Le società della Corea del Sud impiegavano più di 54.000 lavoratori nord-coreani per produrre beni, come i vestiti e utensili.