POLO SUD. L’Apocalisse arriva dall’Antartico

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Il Giorno del Giudizio, l’Apocalisse, potrebbe avere l’aspetto di immense mareggiate sulle nostre coste e non le fiamme dell’inferno. Si sta infatti sciogliendo a ritmi velocissimi il Thwaites, il ”ghiacciaio del giorno del giudizio” che potrebbe provocare un innalzamento del livello del mare di tre metri e mezzo.

Il Thwaites, infarti, un ghiacciaio delle dimensioni della Gran Bretagna nell’Antartide occidentale, si sta sciogliendo a un ritmo allarmante: Si sta ritirando di circa 800 metri all’anno. Gli scienziati stimano che il ghiacciaio perderà tutto il suo ghiaccio in circa 200-600 anni. Quando accadrà, innalzerà il livello del mare di circa 600 metri, riporta Business Insider.

In questo momento il ghiacciaio funge da cuscinetto tra il mare che si riscalda e gli altri ghiacciai. Il suo crollo potrebbe portare con sé le masse di ghiaccio vicine nell’Antartide occidentale. Sommando tutto ciò, questo processo innalzerebbe il livello del mare di quasi 3 metri, sommergendo in modo permanente molte zone costiere, comprese parti di New York City, Miami e i Paesi Bassi.

Una ricerca recente riportata da Cryosphere ha scoperto che le correnti oceaniche calde potrebbero corrodere il ventre del ghiacciaio Thwaites e uno studio di Pnas ha utilizzato le immagini satellitari per mostrare che alcune sezioni del Thwaites e del suo vicino, il ghiacciaio di Pine Island, si stanno disgregando più velocemente di quanto si pensasse. La calotta glaciale antartica si sta sciogliendo sei volte più velocemente di quanto non fosse negli anni ’80. Si sta sciogliendo 252 miliardi di tonnellate all’anno, rispetto ai 40 miliardi di tonnellate all’anno di 40 anni fa.

Il nuovo studio Pnas ha rilevato che i margini di taglio dei ghiacciai di Pine Island e Thwaites si stanno indebolendo e rompendo, il che potrebbe causare la fuoriuscita di ghiaccio nell’oceano. La perdita incombente del ghiacciaio di Thwaites è così preoccupante che gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno creato un’agenzia internazionale per studiarlo: la International Thwaites Glacier Collaboration.

Maddalena Ingrao