POLO NORD. Per gli USA, cinesi sempre più audaci 

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Il Pentagono teme di vedere più sommergibili cinesi nell’Oceano Artico, visto che la presenza navale di Pechino si fa sempre più audace. Questa valutazione è stata inclusa nella relazione annuale del Pentagono sulle capacità dell’esercito cinese fatta al Congresso degli Stati Uniti.

Anche se non è un paese rivierasco confina con le acque più settentrionali del mondo, nel 2018 la Cina ha pubblicato in un libro bianco i piani per sviluppare nuove scorciatoie per la navigazione aperte dallo scioglimento dei ghiacci marini nell’Oceano Artico e per collaborare con la Russia per dar vita ad una “Via della Seta Polare”.

Le ambizioni artiche di Pechino hanno comprensibilmente generato preoccupazioni tra le nazioni della regione, in quanto lo scioglimento dei ghiacci marini potrebbe anche consentire anche nuove minacce missilistiche verso qualsiasi punto dell’emisfero settentrionale.

Il rapporto del Pentagono rende pubblica la preoccupazione della Danimarca alla luce dell’interesse cinese per la strategica Groenlandia, dopo che Pechino ha proposto una serie di iniziative con Copenhagen per creare una stazione di ricerca e una satellitare, per rinnovare gli aeroporti nell’isola ed espandervi l’attività mineraria. 

Nel rapporto si dice chiaramente che le stazioni di ricerca e le navi civili cinesi, come le sue navi da ricerca rompighiaccio Xuelong-1 e Xuelong-2, sono molto efficaci: «La ricerca civile potrebbe sostenere una presenza militare cinese rafforzata nell’Oceano Artico, che potrebbe includere il dispiegamento di sottomarini nella regione come deterrente contro gli attacchi nucleari», riporta Scmp.

L’esercito cinese gestisce attualmente quattro sommergibili nucleari in grado lanciare missili balistici, sei sottomarini nucleari d’assalto e 50 sottomarini convenzionali d’attacco. Inoltre, secondo il rapporto del Pentagono, la dimensione totale della flotta di Pechino dovrebbe arrivare a 65, 70 unità entro il 2020. Pechino ha inaugurato sei sottomarini di classe Jin, Classe 094, di cui quattro attualmente operativi e due ancora in costruzione, e la forza potrebbe aver bisogno di almeno cinque di questi sottomarini per mantenere una continua deterrenza nucleare in mare.

La Classe 094 è armata con 12 missili balistici JL-2, ciascuno con una portata stimata di 7.400 chilometri e può anche trasportare da tre a quattro testate nucleari, dando a Pechino la sua prima credibile capacità di attacco nucleare via mare. In risposta, gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno espandendo i loro dispiegamenti navali antisommergibile in tutta l’Asia orientale, secondo Reuters e Afp, sarebbero previsti nuovi pattugliamenti con aerei antisom P-8 Poseidon, da Singapore e dal Giappone.

Tommaso dal Passo