POLO NORD. Nuove esercitazioni militari russe in autunno

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L’agenzia di stampa Interfax ha annunciato che la Flotta del Nord della Russia terrà esercitazioni militari strategiche nell’Artico questo autunno.

Ad illustrare le operazioni è stato il Contrammiraglio Vladimir Vorobyov, che ha dichiarato: «In autunno la Flotta del Nord prenderà parte a un’esercitazione militare strategica nella sua area artica di base. Questa sarà una misura chiave per verificare la preparazione delle forze e delle truppe di un’associazione strategica di forze multi-servizio, compito chiave per la Flotta, per l’adempimento dei compiti assegnati all’interno e intorno all’Artico. Le esercitazione serviranno anche ad assicurare la sicurezza della rotta del Mare del Nord. Il gruppo di navi, e navi artiche della flotta settentrionale, effettuerà il suo decimo dispiegamento giubilare nei mari artici alla fine del 2021».

Negli ultimi anni, le forze militari russe hanno rafforzato la loro presenza nell’Artico, dove il ritiro dei ghiacci ha aperto la prospettiva dell’apertura di risorse e il dispiegamento di sistemi di difesa aerea S- 400.

Già lo scorso aprile, le immagini catturate dai satelliti avevano mostrato l’accumulo di armi nucleari russe in territorio artico, reso possibile grazie allo scioglimento dei ghiacciai causato dall’emergenza climatica. L’obiettivo dell’operazione russa era la protezione della costa settentrionale e l’apertura di una rotta marittima chiave, dall’Asia all’Europa.

La crescente accessibilità delle risorse naturali e delle rotte di navigazione nell’Artico, poiché il cambiamento climatico lo ha reso più accessibile, ha attirato la concorrenza globale. Mentre Mosca cerca di affermare la sua influenza nell’Artico, negli ultimi anni le controversie militari si sono intensificate con le forze militari, sia russe che della Nato, che hanno effettuato manovre per mettere in mostra le loro ambizioni.

Alla riunione dei Ministri degli Esteri del Consiglio Artico, organizzata a Reykjavík il 20 maggio, Washington era riuscita ad ottenere il sostegno per frenare i piani di Mosca mentre assumeva la Presidenza a rotazione del Consiglio, con un occhio rivolto alla definizione delle regole marittime nella rotta del Mare del Nord, e la ripresa dei colloqui militari di alto livello all’interno del blocco delle otto nazioni, sospesi nel 2014 per la presa della Crimea, in Ucraina, da parte della Russia.

Con la riduzione della quantità di ghiacci nell’Artico, la Russia spera anche di poter acquisire una maggior influenza economica e utilizzare il canale di spedizione della rotta del Mare del Nord, che riduce di 15 giorni il viaggio verso i porti asiatici rispetto all’utilizzo della rotta tradizionale del Canale di Suez, per esportare petrolio e gas verso i mercati esteri.

Coraline Gangai