NORVEGIA – Tromsø. La Russia e altri Stati che si affacciano sull’Artico stanno per incrementare la sicurezza sulle rispettive frontiere artiche, visto lo scioglimento rapido della banchisa che rende la regione più accessibile al traffico marittimo.
Secondo il Us National Snow and Ice Data Center, alla fine del 2012 l’area coperta dal ghiaccio artico si è ridotta ai minimi dal 1979. La superficie media di ghiaccio marino artico nel dicembre 2012 è stata di 12,20 milioni di chilometri quadrati, il secondo dato più basso mai registrato da quando vengono usati i satelliti.
«Il cambiamento climatico incrementa l’accessibilità dei trasporti nella regione artica. Tuttavia, lo sviluppo del traffico marittimo rischia di aumentare il contrabbando, l’immigrazione clandestina, il traffico di droga… e altri tipi di criminalità organizzata» ha detto Evgenij Lukyanov, vice segretario del Consiglio di sicurezza russo, durante la Conferenza Internazionale sull’Artico a Tromsø, in Norvegia.
«Ecco perché la Russia ha bisogno di cooperare con gli altri Stati artici per rafforzare e difendere i propri confini e per monitorare le vie di comunicazione», ha popi aggiunto.
Lukyanov ha, inoltre, negato che la Russia stia perseguendo obiettivi militari o geopolitici nella zona.
Il Vice primo ministro russ, Dmitry Rogozin, aveva detto nel dicembre 2012 che la Russia rischia di perdere la sua sovranità nell’area entro la metà del XXI secolo, se non avesse fatto valere oggi i propri interessi nazionali nella regione artica.
Ufficialmente Mosca si è posta l’obiettivo di rafforzare la propria presenza militare e di polizia nell’areaentro il 2020, per proteggere i propri interessi politici ed economici nella regione artica.
Attualmente sono otto gli Stati membri del Consiglio Artico: Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti.