Politiche economiche coraggiose per la Cina

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CINA – Pechino. La Cina manterrà costante la sua politica economica nel 2013, permettendosi di mantenere adeguato spazio di manovra di fronte ai rischi globali, e nel contempo approfondendo le riforme tese a sostenere la crescita a lungo termine.

Xi Jinping, nuovo leader del Partito Comunista, ha bisogno di adottare misure coraggiose nell’attuazione di riforme economiche che potrebbero includere anche la ristrutturazione economica stessa, aumentando i consumi attraverso investimenti ed esportazioni, e allentando la presenza delle imprese statali.

Durante l’annuale Central Economic Work, presieduto dallo stesso Xi, è emerso che la Cina deve garantirsi una crescita adeguata per far fronte ai prestiti bancari e ai finanziamenti nel 2013 e non dovrà mantenere stabile lo yuan per attutire ripercussioni create da turbolenze economiche globali sul proprio mercato domestico.

«La Cina continuerà ad attuare un politica fiscale attiva e una prudente politica monetaria nel 2013», viene riportato nel documento finale,

«una politica fiscale attiva sarà combinata con riforme e tagli fiscali strutturali e una politica monetaria prudente per prestare maggiore attenzione al dinamismo economico del Paese e migliorarne la flessibilità (…) L’economia cinese, infatti, ancora affronta le incertezze del mercato globali con misure di protezionismo commerciale sempre più in aumento, perché il rischio di aumento dell’inflazione e di bolle speculative a livello mondiale è in aumento».

Il tasso annuale di crescita economica registrato nel terzo trimestre 2012 è del 7,4 per cento, il più debole registrato dal tempo della crisi finanziaria globale del 2009, ma, ad ottobre, la crescita è stata costante grazie ad una serie di politiche tese a favorire la crescita.

La Banca popolare cinese, banca centrale, ha mantenuto la stessa politica monetaria dalla fine del 2010.

La politica di bilancio è in espansione dalla fine del 2008, quando il governo ha presentato un pacchetto di stimolo economico del valore di 4mila miliardi di yuan (641 miliardi di dollari) dopo che l’economia aveva tenuto durante la crisi finanziaria globale.

Xi Ping ha ribadito l’impegno di approfondire le riforme economiche durante la simbolica visita a Shenzhen agli inizi di dicembre 2012, ripercorrendo il viaggio compiuto da Deng Xiaoping durante il suo famoso “tour del sud” nella zona.

La Cina cerca di stabilizzare le sue esportazioni, e nel contempo migliora le importazioni per bilanciare gradualmente i debiti internazionali del Paese e ampliare i suoi investimenti esteri, su diversi scenari mondiali, nonostante la crisi.

Infine, per quel che riguarda l’Europa, il Cina Sovereign Wealth Fund China Investment Corp CIC.UL «non è ancora ottimista» sulla crisi del debito della zona euro.