Sud Sudan- Sudan, scorre il petrolio

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SUDAN – Khartoum. 14/4/13. Ha ripreso a scorrere il petrolio nelle regioni africane del Sudan e Sud Suda. Arrivato in Sudan, domenica 14 aprile, il primo greggio del Sudan Meridionale, a riferirlo il ministro per il petrolio, per voce del suo sottosegretario Awad Abdul Fatah.

Il greggio aveva smesso di scorrere 15 mesi fa, portando entrambe le nazioni a un impoverimento per una disputa sui costi sfociata in guerra civile. «Il primo lotto di olio è già arrivato sulla terra sudanese ieri», ha detto il sottosegretario del ministero del petrolio, Awad Abdul Fatah, all’agenzia AFP. «E ‘una piccola quantità di test». Sette giorni prima ad

Otto giorni fa, ad Aljazeera era stato il ministro per il petrolio del Sud Sudan a dare la notizia, Stephen Dhieu Dau:«Il petrolio ora scorre» dal campo Thar Jath nello stato di Unity.
«Questo è un segno di pace» ha continuato il ministro per il petrolio del Sud Sudan.

La ripresa della produzione del petrolio avviene dopo mesi di dialogo conclusasi nella risoluzione in Etiopia ad Addis Abeba il mese scorso. Le trattative si erano arenate di fronte alla richiesta del Sud Sudan di avere garanzie sulla non belligeranza da parte dei ribelli del Sudan.  Ora che il petrolio scorre la Cina potrà finalmente riprendere ad approvvigionassi di petrolio, Pechino è infatti il primo cliente, per quantità esportate dei due paesi.

«Abbiamo fretta di riprendere le estrazioni, tutte e due gli stati», ha detto Fatah. «Vorremmo che i soldi cominciassero a essere erogati per entrambi gli stati il più presto possibile» ha detto il sottosegretario sudanese.  Fatah ha espresso la speranza che entro una settimana l’olio potrebbe iniziare a muoversi nella conduttura principale per iniziare un viaggio di circa 45 giorni al terminale di esportazione a Port Sudan sul ​​Mar Rosso.

La collaborazione tra i due stati è inevitabile, la separazione avvenuta nel 2011 con l’indipendenza del Sud Sudan, ha lasciato Khartoum senza la maggior parte dei suoi proventi da esportazione e la metà delle sue entrate fiscali. Prima della chiusura, l’olio fornito dal Sud Sudan rappresentava il 98% delle sue entrate, ma in Sudan passano tutte le condutture per portare il petrolio estratto a destinazione. Un dialogo quindi quello tra Sudan e Sud Sudan che non può essere troncato, pena l’impoverimento dei due stati. .

«Questa operazioneporterà all’avviamento di estrazione di petrolio solo in una piccola parte dei pozzi, non si possono aprire tutte le migliaia di pozzi, contemporaneamente» ha detto Fatah. Si prevede un flusso iniziale di 10 000 barili al giorno che saranno diretti verso Port Sudan, dove verranno stoccati fino raggiungere il numero per poter riempire una nave cisterna che può contenere più di 600 000 barili. La produzione del Sud Sudan, dove si trovano la maggior parte dei campi, dovrebbe raggiungere il Sudan in due o tre settimane. La prima nave che trasporta petrolio potrebbe lasciare il porto nel mese di luglio ed arrivare a destinazione 40 giorni dopo, ha aggiunto. Fatah ha detto che gli ingegneri stanno ancora verificando la condizione del gasdotto sudanese, che si estende per circa 1 500 km. Finora non sembra esserci grossi problemi.

Gli accordi petroliferi conclusi tra Juba e Khartoum sono di importo compreso tra $ 1 miliardo e 1,5 miliardi di dollari all’anno.
«Il Sudan e Sud Sudan hanno deciso di iniziare il pompaggio di petrolio a metà aprile e l’esportazione entro la fine di maggio», ha detto l’agenzia stampa ufficiale del Sudan SUNA.

Aljazeera ha riferito che: «Il Sottosegretario del Sudan presso il ministero del petrolio, Awad Abdul Fatah, ha detto che quando “tutto ritornerà al normale funzionamento”, si prevede una estrazione di circa  250.000 a 350.000 barili di petrolio al giorno sarebbero pompati dal Sud Sudan attraverso il Sudan».