Sciopero petrolifero: Nigeria in ginocchio

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NIGERIA – Abuja 21/09/2014. Lo sciopero nazionale a oltranza iniziato dai lavoratori dell’industria petrolifera il 15 settembre ha creato una scarsità di combustibile nel paese da aver messo in crisi le imprese nelle grandi città, in particolare Abuja, Lagos e Port Harcourt.

Dal 15 settembre, quando la Nigerian National Petroleum Corporation, Nnpc, branca del Petroleum and Natural Gas Senior Staff Association of Nigeria, Pengassan, e le loro controparti della National Union of Petroleum and Natural Gas Workers, Nupeng, hanno dichiarato lo sciopero, la normale fornitura di prodotti petroliferi è stata interrotta a livello nazionale. La situazione è di piena crisi, con lunghe code di camion in attesa per diverse ore per caricare i prodotti e automobilisti in coda alle stazioni di rifornimento. Ad Abuja, la stazione di rifornimento Nnpc del Central Business District, la principale stazione di servizio per gli automobilisti nel Territorio della capitale federale, ha visto una coda di chilometri durata diverse ore; la maggior parte delle stazioni indipendenti non erano operative in alcun modo. A Lagos, la maggior parte delle piccole stazioni di rifornimento intorno a Ejigbo e Mosimi, dove si trovano i depositi di Nnpc, sono praticamente chiuse; la maggior parte degli operatori del settore lamenta l’impatto negativo sui redditi familiari, e la situazione non può che peggiorare visto che le scuole riapriranno a livello nazionale il 22 settembre. Lo sciopero, inoltre, potrebbe portare alla chiusura di tutte le raffinerie della nazione. Lo sciopero è stato intrapreso dai sindacati su questioni pensionistiche irrisolte tra loro e il Nnpc a causa della presunta incapacità della società di colmare il buco di 85 miliardi di naira presenti nel regime pensionistico. A questa questione si deve aggiungere la scossa per il governo nel creare un “Turn around maintenance” (Tam) cioè una turnazione controllata di manutenzione degli impianti di raffinazione e per una maggiore assegnazione di petrolio greggio per la raffinazione locale volto a ridurre la crescente dipendenza da importazioni di prodotti petroliferi per il consumo interno. Nel frattempo, il ministro del Lavoro e Produttività, Emeka Wogu, ha esortato i nigeriani non farsi prendere dal panico per la scarsità di carburante attuale nel paese: «Tutto è sotto controllo (…) le trattative tra le parti interessate sono iniziate il 15 settembre. Non ci dovrebbe essere alcun bisogno di fare acquisti dettati dal panico. Sono certo che il problema verrà risolto al più presto».