Secondo il recente rapporto IraqOilReport, le esportazioni irachene sono diminuite in media di 85.000 barili al giorno a novembre, in concomitanza con un calo significativo dei prezzi globali del petrolio, nonostante un mese altrimenti positivo che ha visto il riavvio dei flussi di petrolio di Kirkuk verso la Turchia.
Via social e media tradizionali iracheni, sono state rese note le indagini su nuovi casi di corruzione relativi agli investimenti petroliferi in Iraq. Al centro di tale indagine il parlamentare del Ninive Mansour Meraid che avrebbe tenuto sotto scacco grazie ai suoi legami con il ministero del Petrolio l’azienda petrolifera che opera presso il campo petrolifero di Qayyarah.
All’alba del 3 dicembre, le forze antiterrorismo di Baghdad hanno annunciato di aver sequestrato due oleodotti per contrabbandare petrolio greggio sulla strada Kirkuk-Baghdad vicino all’area di Tuz Khurmato.
Anche in Libia si sono registrati problemi del settore petrolifero. I lavoratori del settore petrolifero in Libia minacciano uno sciopero per protestare contro il mancato aumento degli stipendi del 67% promesso dal governo nel 2013 in un contesto in cui la produzione non ha smesso di crescere nonostante l’insicurezza. La produzione petrolifera libica infatti ha raggiunto ora il livello più alto in cinque anni, ma questa ripresa potrebbe rallentare. Uno scenario che si è verificato diverse volte dalla guerra civile del 2011, con insicurezza causata da gruppi armati.
Media britannici hanno annunciato esportazioni di petrolio libico in Nuova Zelanda. La Nuova Zelanda si basa principalmente sulle importazioni di petrolio greggio dall’Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti, dall’Australia, dalla Russia, dall’Indonesia e dalla Malesia.
Il greggio libico – che è tipicamente leggero, contiene poco zolfo e produce una buona quantità di distillati medi e benzina – è invece estremamente popolare tra le raffinerie nel Mediterraneo e nell’Europa nord-occidentale.
L’appeal del leggero e dolce greggio della Libia si è ampliato nell’ultimo anno, spinto da un aumento della produzione e delle esportazioni. Il greggio verrà lavorato presso la raffineria Marsden Point da 125.000 barili a Whangarei, operata da Refining NZ. Le importazioni di greggio del paese sono state nell’intervallo compreso tra 120.000 e 150.000 barili al giorno, secondo le stime di S & P Global Platts.
Redazione