Il Congresso uninominale del Perù ha approvato il 30 gennaio, con 66 voti a favore, 49 contrari e 6 astensioni, la riconsiderazione della precedente decisione di non anticipare le elezioni a quest’anno. I legislatori dovranno ora decidere una possibile data.
La “riconsiderazione del voto sul testo sostitutivo” che modifica il mandato del Presidente del Paese, Dina Boluarte, e la funzione dei deputati e dei parlamentari andini eletti nel 2021, è stata “approvata”, ha annunciato il Presidente del Congresso José Williams.
In questo modo, il Parlamento ha accolto la richiesta del Presidente Dina Boluarte di rivedere la precedente decisione di non modificare la data dell’aprile 2024, che è già un anticipo di due anni rispetto al calendario originale del 2026, basato sulla data in cui il deposto Pedro Castillo Terrones avrebbe dovuto terminare il suo mandato.
Il Congresso del Perù ha accettato di valutare l’anticipo delle elezioni generali al 2023 dopo settimane di proteste diffuse che chiedevano le dimissioni del presidente Boluarte, il rilascio di Castillo (che è in carcere da quando ha tentato di sciogliere il Congresso e di governare per decreto) e la convocazione di un’Assemblea costituzionale.
Venerdì scorso è stata respinta la proposta di fissare ottobre come mese per le elezioni generali, con il 1° gennaio 2024 come inizio del nuovo mandato per il prossimo presidente e i nuovi 130 legislatori.
La riconsiderazione arriva in mezzo a quasi due mesi di manifestazioni che finora hanno causato almeno 58 morti e centinaia di feriti.
Boluarte ha dichiarato domenica che se non si raggiungerà un consenso per discutere le elezioni anticipate per il 2023, il governo presenterà due iniziative legislative, la prima che richiede elezioni anticipate per ottobre e la seconda che prevede una riforma costituzionale completa.
Williams ha anche ricordato che il progetto “stabilisce il processo elettorale” per l’ottobre 2023, e non per l’aprile del prossimo anno. Il testo votato e respinto venerdì scorso stabiliva che Boluarte avrebbe dovuto indire le elezioni per il prossimo ottobre, dopodiché il nuovo Congresso avrebbe potuto insediarsi il 31 dicembre 2023 e il nuovo Esecutivo il 1° gennaio 2024.
Maddalena Ingroia