Il disboscamento uccide

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PERU’ — Lima 20/09/2014. Il disboscamento illegale è la fonte di oltre il 40 per cento delle esportazioni negli Usa di mogano e cedro del Perù, ed è la causa della morte di coloro che si oppongono alla lobby dell’industria del legname, come i quattro capi indiani uccisi all’inizio di settembre da taglialegna illegali.

La denuncia è partita dagli ambientalisti peruviani, il 19 settembre. Il governo peruviano non ha fatto abbastanza per fermare il disboscamento illegale, ha detto in una conferenza stampail direttore del programma in Perù dell’Agenzia di Ricerca Ambientale (Ara), Julia Urrunaga, e dall’avvocato per il programma forestale della Società peruviana per a la legge ambientale (Spda), Jean Pierre Araujo. Il governo è perfettamente in grado di determinare quale legname viene spedito dal paese illegalmente, visto che è in possesso dei registri di carico delle navi e li confronta con il luogo della concessione del legno, «perché a volte il legno non è degli alberi dichiarati abbattuti, che potrebbero ancora essere in piedi», ha detto Urrunaga. Edwin Chota e altri tre capi della comunità indiana Ashaninkas di Alto Tamaya-Saweto nella regione di Ucayali, sono stati assassinati il 1° settembre da sospetti taglialegna illegali: i leader indiani avevano precedentemente denunciato minacce che nonsenso tate seguite cha detto l’ufficio del difensore civico. «L’Operazione Amazonas, realizzata quest’anno dalla Interpol e dall’Organizzazione mondiale delle dogane (Omd), in soli tre mesi è stata in grado di sequestrare 15mila metri cubi di legno illegale, sufficienti per riempire sei piscine olimpiche», e il cui valore è di 20,6 milioni di dollari, ha detto Urrunaga. Araujo, da parte sua, ha aggiunto che le cifre sono ancora più allarmanti per altri tipi di legno che non vengono dichiarati, soprattutto di “legno ferro” «venduti per I pavimenti sul mercato cinese». Il volume di questo settore commerciale non costituisce nemmeno l’1 per cento del prodotto interno lordo del Perù e «apparentemente non giustifica tanta corruzione» se non fosse per il fatto che il disboscamento illegale è talvolta «accompagnato da altre attività illecite, come il traffico di droga» ha detto Araujo.