Per la maggior parte degli elettori israeliani, l’Iran non è una priorità

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ISRAELE – Tel Aviv. Un recente sondaggio del Times of Israel ha mostrato che la minaccia iraniana è percepita come un problema urgente solo dal 12% degli elettori israeliani, mentre il 43% vede i problemi economici come la questione più urgente.

Come può essere? Come è possibile che solo il 12% dell’elettorato israeliano sia preoccupato per l’Iran e per il suo programma nucleare, quando il Primo Ministro continuamente definisce l’Iran «il pericolo più grande del mondo?».ComeCome accade in quasi tutti i paesi, anche in Israele le questioni interne vincono su quelle esterne. Il 2013 non può essere paragonato al 1948, al 1958 o al 1968. Anche se Benjamin Netanyahu cerca di giocare sulle paure della popolazione ritraendo Israele come un paese minacciato da morte imminente dall’Iran, la percezione che oggi Israele sia una superpotenza regionale è diffusa in molti israeliani. È per questo che, a differenza dei primi decenni dopo l’indipendenza, gli israeliani possono permettersi di concentrarsi su questioni di politica interna più che contro l’Iran.

A differenza di altre posizioni politiche di Israele, poi, quando si tratta di minacce del regime iraniano, non solo gli Stati Uniti, ma tutto il mondo occidentale sta con Israele, compresi i cinesi e i russi, che oggi stanno negoziando con l’Iran come parte del gruppo P5 +1. Inoltre, le sanzioni contro l’Iran, insieme alla promessa di Barack Obama che non permetterà all’Iran di acquisire armi nucleari, sembrano aver convinto molti in Israele, che quando si tratta del regime iraniano, Israele non è solo.

Inoltre, l’ex capo del Mossad Meir Dagan ha definito un attacco contro l’Iran «la cosa più stupida che abbia mai sentito». Quando il capo dei servizi dice una cosa del genere, agli israeliani può essere perdonato il fatto di pensare che che il loro paese non sia in pericolo.

La rivolta in Iran del 2009 ha creato un immagine del regime iraniano, come profondamente diviso, impopolare e non gradito alla maggioranza della propria popolazione. Ciò ha portato alla percezione in Israele che, nonostante le minacce contro Israele, il regime in Iran abbia problemi molto più grandi a casa sua.

Il successo del cinema iraniano in Israele è un altro fattore che merita attenzione. Film iraniani hanno avuto un discreto un successo e sono stati proiettati in molti cinema in tutto Israele. Ad esempio, il film premio Oscar A Separation è stato in cartellone per cinque mesi a Tel Aviv. Pochissimi film stranieri, non realizzati dai paesi occidentali, sono stati così popolari tra gli israeliani.

Nonostante la loro ostilità e le differenze, i governi iraniani e israeliani hanno una dato in comune: entrambi cercano di ritrarre le minacce esterne, come la questione più urgente, ma i loro cittadini non sono d’accordo.