Peggiora la salute della Barriera Corallina

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di Maddalena Ingroia  AUSTRALIA – Sidney 27/10/2016. La devastazione causata dallo sbiancamento dei coralli nella punta settentrionale della Grande barriera corallina, nell’Australia nord-orientale, è aggravata da malattie infettive e dalla presenza di predatori. Sono questi dati pubblicati da uno studio della James Cook University il 26 ottobre.

La Barriera, il più grande sistema corallino del mondo, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, si trova ad affrontare crisi causata dallo sbiancamento dei coralli a seguito del riscaldamento delle acque nella regione. Lo sbiancamento ha causato ulteriori danni nella parte settentrionale, mentre la parte meridionale del sistema è stata meno colpita.

Nella parte centrale e meridionale della Grande Barriera corallina, i coralli sono in condizioni migliori e stanno riprendendo i loro colori.

Gli scienziati hanno notato che nel migliore dei casi, i coralli che hanno riguadagnato i loro simbionti, le alghe, sono sopravvissuti; nei casi peggiori sono lentamente morti di fame poiché non sono stati in grado di ottenere le sostanze nutrienti dalle alghe.

La salute della Grande Barriera Corallina, che ospita 400 tipi di coralli, 1500 specie di pesci e 4000 varietà di molluschi, ha cominciato a deteriorarsi nel corso del 1990 a seguito del doppio impatto del riscaldamento delle acque marine e da un aumento dell’acidità dovuto alla maggiore presenza di anidride carbonica nell’atmosfera.