Risposte africane ai problemi africani

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ETIOPIA – Addis Abeba 27/5/13. I leader africani hanno deciso il 27 maggio di creare nel più breve tempo possibile  ad una forza militare di reazione rapida per affrontare le emergenze nel continente africano, allo scopo di ridurre la dipendenza da forze e da fondi per la sua difesa provenienti dall’estero.

La decisione è stata presa durante un vertice dell’Unione africana (Ua) ad Addis Abeba ed è arrivata dopo la richiesta di molti leader in tal senso, data l’esistenza di una serie di conflitti nel continente. I piani per la creazione di una Forza di pronto intervento africana esistono da più di un decennio, i ritardi nella sua creazione hanno portato a pesanti critiche sulla capacità dell’Ua di saperla creare, lasciando che l’Africa gestisca il proprio peacekeeping basandosi sugli aiuti e sui finanziamenti e dell’Onu e di singoli paesi occidentali.

Il testo della decisione dell’Assemblea Ua prevede che la forza di reazione rapida sarà formata attraverso contributi volontari di uomini, attrezzature e fondi da parte degli Stati membri attualmente in grado di fornirli.

Questo modus operativo costituirebbe una risposta immediata alle crisi, e costituirebbe una misura di transizione in attesa della formazione completa della forza di pronto intervento.

Consisterebbe in una «forza flessibile e robusta (…) che possa essere dispiegata molto rapidamente per rispondere efficacemente alle situazioni di emergenza, nel quadro di mantenimento delle pace e della sicurezza africana». La decisione è stata adottata con «lo scopo di aiutare nella realizzazione di soluzioni africane ai problemi africani».

Le sfide della Sicurezza per l’Unione africana negli ultimi due anni hanno incluso colpi di stato in Guinea-Bissau e in Mali, offensive da parte di gruppi militanti islamici in Mali e Nigeria, e conflitti che coinvolgono i ribelli nel Congo orientale e nella Repubblica Centrafricana.

In Mali, ex colonia francese, la Francia ha fatto affluire truppe e aerei all’inizio del 2013 per bloccare i jihadisti islamici, un intervento che imbarazzato l’Ua manifestando una mancanza di capacità nel fornire una risposta difensiva adeguata dell’intero continente.