Patriot per Ankara

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TURCHIA – Ankara. La Turchia si aspetta che la NATO possa prendere una decisione sul dispiegamento di missili Patriot terra-aria lungo il confine meridionale con la Siria entro la prossima settimana; così si è espresso il ministro della Difesa Ismet Yilmaz il 24 novembre.

La Turchia ha chiesto alla NATO il dispiegamento dei Patriot, il 21 novembre dopo settimane di colloqui su come rafforzare la sicurezza nel suo confine di 900 km con la Siria, via via che il conflitto nel Paese vicino si approfondisce.

La NATO ha detto che avrebbe discusso la richiesta «senza indugio», ma la mossa ha irritato la Siria, che ha definito la richiesta come primo passo verso l’attuazione di una no-fly zone.

«Abbiamo chiesto Patriot alla NATO, tenendo conto della situazione critica che è emersa sul nostro confine con la Siria (…) L’obiettivo è quello di proteggere il territorio più ampio possibile in Turchia», ha detto Yilmaz.

«Ci aspettiamo che il Consiglio NATO possa prendere una decisione entro la settimana prossima«, ha poi aggiunto.

La Turchia è sì riluttante ad essere coinvolta in un conflitto regionale, ma la vicinanza dei bombardamenti siriani al suo confine ha fatto salire la pressione. Ankara ha più volte fatto volare i suoi caccia lungo la frontiera e ha risposto agli attacchi siriani al suo territorio.

Le preoccupazioni turche si sono approfondite la scorsa settimana dopo un attacco aereo da parte delle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad alla città di frontiera di Ras al-Ain in mano ai ribelli, che ha innescato alcuni dei più grandi movimenti di rifugiati da quando il conflitto è iniziato.

La Turchia sostiene le forze d’opposizione in Siria e già pianifica il dopo-Assad, ma è giustamente preoccupata per le armi chimiche del suo vicino, per la crisi dei profughi al confine, e per il sostegno siriano ai militanti curdi sul suo territorio.

I ribelli siriani hanno richiesto una no-fly zone per aiutarli a tenere il territorio contro un governo che possiede una forte potenza aerea, ma la maggior parte dei governi stranieri sono riluttanti a imporla per paura di essere trascinati, loro malgrado, nel conflitto.