PANTURCHIA. Gli stati turcofoni lavorano ad un alfabeto comune

262

Recep Erdogan va avanti con il suo progetto panturco. Per quanti in molti abbiano riso di fronte all’idea di far rivivere l’Impero Ottomano, in realtà il premier turco a piccoli passi sta portando avanti un sogno che si trasforma di giorno in giorno in realtà e sotto gli occhi occidentali occupati a guardare altrove.

A dimostrarlo non solo le affermazioni fatte di recente con i nuovi alleati per motivi economici, come nel caso della Libia e dell’Azerbaigian; non solo quando si presenta come “risolutore” dei conflitti nei confronti dei vicini da cui la la Turchia prende nuovi territori e sviluppa la sua influenza nella regione, come sta avvenendo in Siria. O dei continui attacchi nel nord dell’Iraq contro i curdi, paese controllato dalla Turchia con la chiusura dei rubinetti dell’acqua con le dighe.

Ma la manifestazione più evidente del progetto pan turco è la creazione o il tentativo di dare vita a un’identità turca unificata, base per un nuovo “Impero”. Erdogan ha finanziato forum, centri culturali, investimenti in prodotti video di qualità (soap opera turche): un movimento coerente e progressivo verso l’aggregazione della comunità turca nel mondo e fuori dai confini turchi.

Ora nel segno dell’unificazione dei popoli turchi Erdogan ha dato vita a un rafforzamento e sviluppo di un codice culturale comune: l’Organizzazione degli Stati turchi ha iniziato a lavorare alla creazione di un alfabeto comune. La prima riunione della commissione linguistica si terrà in Kirghizistan. Alcuni continueranno a considerare questa iniziativa come un’inutile farsa, ma l’obiettivo della Turchia di Erdogan è la creazione di un’egemonia culturale nello spazio turco.

L’unico che in questo momento può frenare il sogno di Erdogan è Putin. La maggior parte degli Stati “turchi” sono rappresentanti della CSI e persino della CSTO.

Sul territorio della Russia vivono 11 milioni di turchi. E sebbene al momento tra Turchia e Russia ci sono molte intese, non ultima quella di dare vita a un gasdotto turco-russo, non si può fare a meno di evidenziare che il sogno turco potrebbe infrangersi nelle steppe russe.

Tommaso Dal Passo