PANDEMIA. Nuovi vaccini in arrivo

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La lotta al Covid continua a tenere banco in tutto il mondo, con le preoccupazioni per la variante Omicron che si fanno sempre più consistenti a causa della sua alta contagiosità, sebbene dai primi studi sembra sia meno letale rispetto alla temuta variante Delta.

Tuttavia in questo ultimo scorcio di 2021, una serie di nuovi vaccini sono prossimi ad ottenere l’autorizzazione degli enti regolatori ed essere immessi sul mercato.

Vediamone alcuni: il più quotato per una rapida approvazione sembra il vaccino della Novavax (nome farmaceutico del vaccino NVX-CoV2373), con sede a Gaithersburg, nel Maryland. Il vaccino Novavax è un vaccino proteico che coinvolge un vettore di nanoparticelle per aiutare meglio la consegna e l’assorbimento da parte delle cellule, il vaccino viene somministrato in due dosi, a distanza di 21 giorni. Attualmente è autorizzato per l’uso di emergenza in Indonesia.

Negli ultimi dati pubblicati il 14 giugno scorso, Novavax ha annunciato che il suo vaccino è sicuro e efficace al 90,4% nella protezione contro il Covid, comprese le varianti di virus più contagiose che circolano. Il vaccino è anche efficace al 100% nel prevenire malattie moderate e gravi tra 29.960 partecipanti alla sperimentazione clinica di età pari o superiore a 18 anni negli Stati Uniti e in Messico.

Il secondo candidato promettente è della società farmaceutica francese Valneva SE (VLA2001). Questo vaccino ha iniziato la fase di Rolling review presso gli enti regolatori. L’idea di Valneva è quella di usare un virus inattivato, supportato da un adiuvante, con due dosi somministrate a tre settimane di distanza. Finora Valneva ha annunciato che il suo vaccino ha suscitato livelli di anticorpi più elevati rispetto al vaccino AstraZeneca e “significativamente meno” eventi avversi tra i partecipanti di età pari o superiore a 30 anni.

L’ultimo vaccino prossimo all’approvazione in occidente è COVAXIN della Bharat Biotech un’azienda biotecnologica indiana, in collaborazione con l’Indian Council of Medical Research e il National Institute of Virology. Anch’essa ha sviluppato un vaccino da un virus inattivato, che richiede due dosi che vengono somministrate a 28 giorni di distanza.

Attualmente autorizzato per l’uso di emergenza in India, Messico, Filippine e altri paesi, l’OMS ha anche elencato il vaccino tra quelli per uso di emergenza.

Sempre l’OMS ha dichiarato che la sua analisi di COVAXIN mostra che il vaccino è efficace al 78% contro il Covid ed «è estremamente adatto per i paesi a basso e medio reddito a causa dei requisiti di facile conservazione», molto probabile dunque l’uso da parte della piattaforma COVAX.

Una ultima riflessione va fatta per il vaccino della CureVac (CVnCoV), società biofarmaceutica tedesca in collaborazione con Bayer, multinazionale farmaceutica tedesca. Questo vaccino a mRNA avrebbe dovuto essere somministrato in due dosi prese a 28 giorni di distanza.

Tuttavia, il 12 ottobre 2021, CureVac ha annunciato che stava ritirando il suo candidato vaccino, dopo aver riportato risultati deludenti da uno dei suoi studi clinici che dimostravano che il suo vaccino era efficace solo al 47%, non conforme ai criteri di successo dell’azienda.

CureVac ha attribuito i suoi risultati alle varianti del virus.

La società tedesca si concentrerà sulla collaborazione con GSK (GlaxoSmithKline) per sviluppare invece la tecnologia del vaccino mRna di seconda generazione, dopo che l’azienda farmaceutica britannica ha terminato la propria infruttuosa collaborazione con la francese Sanofi sul vaccino Covid.

Salvatore Nicoletta