PALAU. Vogliamo le basi americane per contrastare Pechino

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L’arcipelago di Palau ha invitato il Pentagono a costruire porti, basi e campi d’aviazione sulle sue isole del Pacifico, dopo che Pechino è stata accusata di aver destabilizzato la sua fragile economia, secondo il presidente Surangel Whipps: «La franca valutazione del presidente Whipps sulla pressione cinese, e l’invito a ospitare le basi Usa, sono insolitamente schietti per un leader del Pacifico», ha detto il direttore dell’Australia Pacific Security College Meg Keen ripreso da Asia Times.

C’è una «rivalità ad alta posta in gioco (…) Le nazioni del Pacifico possono avere una piccola popolazione e una piccola massa terrestre, ma dovrebbero essere viste come “grandi stati oceanici” intimamente connessi ad altre nazioni insulari del “continente blu” (…) La Cina vuole portare il maggior numero possibile di nazioni del Pacifico nella sua rete Belt and Road, in modo da avere accesso attraverso il Pacifico alle Americhe e all’Antartide», ha poi aggiunto. Le nazioni insulari del Pacifico potrebbero, infatti, essere sfruttate da entrambe le parti se scoppia un’azione militare tra Pechino e Washington.

Fino a quattro anni fa, la Cina ha corteggiato i 21.000 abitanti di Palau, permettendo ai turisti cinesi di inondare una manciata di siti tropicali su isole, più piccole di Guam. I turisti cinesi in arrivo hanno raggiunto un picco di 87.000 durante il 2015, circa la metà di tutti gli arrivi turistici, secondo il Bureau of Immigration di Palau e la South Pacific Tourism Organization. Ma Palau non ha voluto cancellare il suo riconoscimento diplomatico di Taiwan del 1999.

Pechino, irritata dal rifiuto diplomatico, ha staccato la spina ai lucrativi pacchetti turistici cinesi a Palau nel 2017. Le imprese turistiche di Palau sono quindi affondate: «Questo è solo un esempio di come la spesa della Cina è una sorta di esca (…) Tu fai questo per me, poi ci aspettiamo questo e questo» ha detto Whipps.

Whipps ha detto che anche i funzionari del presidente cinese Xi facevano il bullo con lui: «Ho avuto incontri con loro, e la prima cosa che mi hanno detto prima, in una telefonata, è stata “Quello che stai facendo è illegale, riconoscere Taiwan è illegale. Devi smetterla” (…) Questo è il tono che usano. Non dovrebbero dirci che non possiamo essere amici di questo e di quello».

A marzo, Whipps ha detto ai giornalisti taiwanesi che il trattamento della Cina a Palau era come: «Se sei in una relazione – uso questo esempio – non picchi tua moglie per farti amare». Nato a Baltimora, Whipps ha rinunciato alla sua cittadinanza statunitense, è diventato senatore di Palau e, nel gennaio 2021, presidente.

Tra gli altri 15 paesi che riconoscono Taiwan, le uniche altre isole del Pacifico a farlo sono le Isole Marshall, Nauru e Tuvalu. Le 340 isole di Palau a nord dell’equatore, sono 900 chilometri a est delle Filippine. Nel 2020, l’allora segretario alla Difesa statunitense Mark Esper e l’allora segretario della Marina Kenneth Braithwaite visitarono Palau: «La richiesta di Palau all’esercito americano rimane semplice: costruite strutture ad uso comune, poi venite e usatele regolarmente, disse l’allora presidente di Palau Tommy Remengesau a Esper e Braithwaite.

L’esercito americano ha usato il territorio di Palau durante il 2020 per addestrare 200 soldati, la prima esercitazione dell’esercito in quasi 40 anni. Sempre nel 2020, «circa 100 marines e marinai statunitensi della Task Force Koa Moana, della I Marine Expeditionary Force, erano a Palau», secondo Stars and Stripes.

La posizione di Palau su un “percorso del Nord Pacifico” liquido che collega le Hawaii e Guam rende la nazione vitale per gli interessi degli Stati Uniti. Nel 1986, gli Stati Uniti e Palau hanno firmato un patto di libera associazione, Cofa, che permette al Pentagono di essere responsabile della difesa di Palau, riporta Military Times.

Gli Stati Uniti e Palau condividono anche un nodo politico dopo la Seconda guerra mondiale, dopo che Washington ha amministrato diverse isole del Pacifico, tra cui Palau, fino a quando ha ottenuto l’indipendenza nel 1994. Gli Stati Uniti, però, hanno trascorso gli ultimi vent’anni perdendo gran parte della loro influenza a favore della Cina; si parla di un’area nel Pacifico che comprende Taiwan, Okinawa, le Filippine e altre isole oggi più vicine alla Cina. Sono inclusi anche i mari della Cina meridionale e orientale, dove Pechino e Washington competono per dominare con le loro strategie e politiche.

Palau si trova nell’area più vicina alle Hawaii e alla terraferma degli Stati Uniti, un’area che collega il Giappone meridionale, Guam e le isole più a sud, tra cui Palau, attraverso l’Oceano Pacifico occidentale. Per Palau e altri stati insulari del Pacifico, la posta in gioco è principalmente economica, pesca, turismo per prima cosa, e le questioni militari e di sicurezza sono un mezzo per questo fine.

Antonio Albanese