La Cina è pronta a posare l’ultimo tratto di un cavo in fibra ottica transfrontaliero in Pakistan, un progetto della Belt and Road Initiative per tagliare, in parte, l’attuale dipendenza del Pakistan dalla rivale India per la connettività internet.
Il progetto, guidato dal gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei e parte della cosiddetta “Digital Silk Road” di Pechino, completerà il cavo sottomarino Pakistan East Africa Connecting Europe, Peace, nel Mar Arabico, una linea che servirà i paesi partecipanti alla Bri e l’Europa. Il cavo viene ora posato tra Rawalpindi e le città portuali di Karachi e Gwadar, mentre la parte sottomarina inizierà la costruzione a marzo, se e quando il governo approverà la costruzione di una stazione di atterraggio nel Mar Arabico a Karachi, riporta Asia Times.
I documenti del governo cinese sulla strategia della Via della Seta digitale danno la priorità alla costruzione di cavi sottomarini per raggiungere il suo obiettivo dichiarato di “connettività globale”. Per il Pakistan, il moderno cavo in fibra ottica rappresenterà un massiccio aggiornamento della sua infrastruttura di comunicazione in gran parte obsoleta.
Ma mentre il progetto BRI allevierà alcune delle preoccupazioni di cybersicurezza del Pakistan relative alla rivale India, i media in Pakistan hanno affermato che il cavo costruito da Huawei, oltre a fornire velocità più veloci e affidabili, potrebbe anche permettere a Pechino di sorvegliare le comunicazioni locali e persino portare alla fine a una “censura politicamente motivata”.
Huawei ha sempre negato di permettere a Pechino di spiare le infrastrutture di telecomunicazione che costruisce all’estero, un’affermazione cui gli Stati Uniti non hanno mai creduto. Il Pakistan presumibilmente ha già un problema di sorveglianza con l’India. Nel 2017, quando la proposta per il progetto del cavo in fibra ottica transfrontaliero della Cina è stata presentata per la prima volta al parlamento pakistano, il generale Amir Azeem Bajwa rivelò alla commissione permanente dell’Assemblea nazionale sulla tecnologia dell’informazione che il consorzio che porta il traffico internet in Pakistan tramite cavi sottomarini ha società indiane nel suo consiglio di amministrazione.
Bajwa ha spinto per l’approvazione parlamentare del cavo cinese sulla base del fatto che la perdita di traffico internet sensibile in India poneva una minaccia alla sicurezza nazionale e che il paese sarebbe stato più sicuro collegato digitalmente al mondo esterno attraverso la Cina, senza far cenno ai possibili arrischi di sorveglianza cinese.
Quasi l’85% del costo del progetto sarà coperto da un prestito agevolato fornito dalla Exim Bank of China, mentre il restante 15% sarà a carico del governo pakistano. Il cavo copre una distanza terrestre di 2.950 chilometri, compresa una porzione di 820 chilometri in Pakistan. Correrà attraverso il passo Khunjerab ad un’altitudine di 4.500 metri vicino al confine Cina-Pakistan a nord della regione cinese di Xinjiang, fino a Gilgit-Baltistan, Rawalpindi (Punjab), il porto di Gwadar (Balochistan) e infine alla città portuale di Karachi (Sindh). Il progetto prevede anche un collegamento di riserva da Karimabad, la capitale del distretto di Hunza nella provincia di Gilgit-Baltistan, al passo di Khunjerab. Il collegamento di backup avrà 26 nodi di trasmissione a microonde da Rawalpindi a Karimabad e 172 chilometri di collegamenti aerei da Karimabad a Khunjerab. La fase uno è stata inaugurata nel 2018 e il cavo è commercialmente attivo e funzionante dall’inizio del 2019.
Huawei è incaricata dell’ingegneria, dell’approvvigionamento e della costruzione del cavo in fibra ottica, un progetto del China-Pakistan Economic Corridor. Huawei detiene attualmente oltre il 45% della quota di mercato delle apparecchiature di comunicazione in Pakistan. Collabora con cinque grandi operatori nazionali e gestisce tre centri di formazione nel paese.
Le aziende cinesi sono ben presenti in Pakistan: China Mobile opera con il marchio Zong, ed è il terzo operatore mobile più grande in Pakistan. Fornisce servizi dati 3G e 4G a circa 22 milioni di abbonati con servizi 5G all’orizzonte. ZTE Corporation, un’altra società informatica cinese quotata alla borsa di Hong Kong e Shenzhen, ha nove filiali in Pakistan con più di 220 dipendenti cinesi e oltre 620 dipendenti locali. Ha relazioni commerciali con 85 subappaltatori locali.
Lucia Giannini