PAKISTAN. L’insorgenza in Belucistan e gli interessi di Pechino 

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L’insurrezione in Belucistan si è intensificata, segnata da un’ondata di attacchi violenti da parte degli insorti beluci in tutta la regione. Il 26 agosto, anniversario della morte del leader autonomo beluci Nawab Akbar Bugti, il Baloch Liberation Army, Bla, ha effettuato una serie di attacchi a Lasbella, Makran e Gwadar, causando vittime.

A Lasbella, il posto di blocco del Frontier Corps è stato attaccato da una donna kamikaze, Maheel Baloch, che ha causato la morte di diversi membri del personale di sicurezza. Maheel Baloch è stata la terza donna beluci, dopo Shari Baloch e Sumaiya Qalandrani, che hanno compiuto attacchi suicidi, riporta AT.

Per la prima volta, il Bla hanno esteso le loro operazioni nella cintura pashtun del Belucistan, dove hanno intercettato autobus passeggeri e giustiziato 23 individui della provincia del Punjab dopo aver esaminato attentamente le loro carte d’identità.

Il Belucistan è ora alle prese con la fase più intensa della sua quinta insurrezione, dopo quelle del 1948,1958, 1963 e 1973 durante il governo di Zulfikar Ali Bhutto. L’attuale ondata è iniziata nel 2004; ha acquisito forza dopo la morte di Nawab Akbar Khan Bugti, ucciso il 26 agosto 2006 nel distretto di Kohlu.

Il governo oramai non ne fa più una questione politica ma solo di sicurezza; questo approccio autoritario ha aggravato la situazione, gettando l’intera provincia in uno stato di perenne insicurezza e caos, alimentando risentimento e intensificato la violenza.

Il Belucistan è una provincia di immensa importanza strategica per il Pakistan, sia dal punto di vista geopolitico che economico; nella regione c’è Gwadar, porto di acque profonde destinato a diventare un importante polo economico, terminale del Cpec.

La posizione centrale di Gwadar alla foce del Golfo Persico offre un accesso diretto al Mar Arabico, rendendolo un nodo vitale per le rotte commerciali regionali e globali. È un perno del corridoio economico Cina-Pakistan, Cpec, progetto volto a migliorare la connettività tra la Cina e il Mar Arabico.

Il Cpec, progetto della Belt and Road Initiative cinese, attraversa il Belucistan, rendendo la provincia strategicamente importante nell’intero schema della Nuova Via del Seta. La Cina ha investito in modo significativo nello sviluppo del porto e nelle infrastrutture circostanti: autostrade, ferrovie e progetti energetici per integrare le economie di Cina, Pakistan e altri attori regionali.

Il completamento di Gwadar sposterebbe anche l’equilibrio economico della regione, rafforzando la sovranità economica e l’influenza regionale del Pakistan. Tuttavia, l’importanza strategica di Gwadar e il suo potenziale l’hanno resa un bersaglio. I vicini ostili del Pakistan, e diffidenti della presenza cinese nell’Asia meridionale e nel Mar Arabico, vedono nel progetto una minaccia ai loro interessi strategici.

Di conseguenza, il Bla potrebbe divenire lo strumento di interessi altrui per indebolire l’iniziativa del Cpec e le relazioni Cina-Pakistan.

Le vaste risorse naturali della provincia, tra cui significative riserve di gas, carbone e minerali, complicano ulteriormente la situazione poiché rappresentano non solo una fonte di ricchezza, ma anche un punto di contesa tra vari attori locali, nazionali e internazionali.

Per garantire stabilità e capitalizzare il potenziale strategico di Gwadar, il Pakistan deve adottare un approccio globale guidato da una serie di opzioni politiche pragmatiche che affrontino le esigenze politiche e di sviluppo del Belucistan, contrastando al contempo i fattori esterni che cercano di indebolirne il progresso.

Islamabad, per risolvere o almeno alleggerire la situazione dovrebbe riportarla nell’alveo politico e non solo di sicurezza. Favorire lo sviluppo di un tessuto economico attraverso investimenti infrastrutturali, istruzione, assistenza sanitaria e opportunità di lavoro. 

Avviare il dialogo politico con gli insorti del Belucistan, tendendo alla riconciliazione regionale, amnistia politica e reinserimento per coloro che sono disposti ad abbandonare la violenza e lavorare per la pace. Perseguire correttamente le violazioni dei diritti umani in Belucistan, oggi dilaganti e incontrollate per spezzare il ciclo di risentimento e conflitto, anche compiute da membri dell’organizzazione statale pakistana per creare fiducia tra la popolazione locale e aumentare le prospettive di un processo di pace di successo.

Infine, la partecipazione politica in Belucistan deve essere libera dal coinvolgimento militare, onnipresente in Pakistan, per poter offrire una vera possibilità di sviluppo ed evitare ulteriori attacchi oltre che la pressante richiesta d sicurezza da parte di Pechino, che minaccia da tempo l’intervento armati diretto a tutela dei propri investimenti

Antonio Albanese 

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