Il Pakistan ripagherà 90 miliardi di dollari alla Cina in un arco di 30 anni per i crediti e investimenti di 50 miliardi di dollari effettuati per il corridoio economico Cina-Pakistan, Cpec.
Secondo il quotidiano pachistano The express Tribune, il ritorno stimato sarebbe il 40% sugli investimenti.
L’importo è aumentato a 54 miliardi al netto dell’inclusione di più progetti nel Cpec, quali gli investimenti nelle ferrovie del Pakistan e il finanziamento della ferrovia circolare di Karachi, il volume di ritorno aumenterebbe così di conseguenza. Infrastrutture e progetti, parte del portafoglio Cpec e suddivisi nel tempo in termini di priorità, dovrebbero essere completati entro l’anno fiscale 2030.
Un’altra preoccupazione valida è il rimborso dei progetti correlati al Cpec, perché la maggior parte dei progetti sono stati finanziati all’estero e il Pakistan non vede alcun significativo afflusso di valuta estera.
Nelle stime proposte, le esportazioni dovrebbero crescere del 4,5% l’anno fino all’anno fiscale 2025, che è superiore alla media del precedente decennio del 3%. Fatto dovuto alle aspettative che il Cpec guidi la crescita del Pil nei prossimi anni e abbia un impatto positivo sull’industria locale.
Le importazioni dovrebbero crescere del 4%, in linea con la media dello scorso decennio. Inoltre, le rimesse dovrebbero essere del 4-4,5%, dato inferiore della media degli ultimi due decenni di oltre il 7% poiché la diaspora pakistana si è in gran parte spostata verso i canali ufficiali di trasferimento di denaro.
Il disavanzo delle partite correnti del Pakistan nei primi sette mesi del corrente anno fiscale 2017 è rimasto molto più elevato rispetto alle aspettative a 4.7 miliardi di dollari, più alto dell’88% rispetto allo scorso anno.
Si tratta di un dato causato dalle esportazioni deboli di 12.3 miliardi, che hanno registrato un calo del 1,3% mentre le importazioni di 25,5 miliardi sono aumentate del 9%.
Maddalena Ingroia