PAKISTAN. Islamabad non avrà basi USA e i talebani minacciano i vicini

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Il Pakistan ha ribadito che non permetterà agli Stati Uniti di far volare droni dal suo suolo dopo il completo ritiro delle truppe straniere dall’Afghanistan. Il ministro degli Esteri Shah Mahmood Qureshi ha detto che il suo governo non permetterà all’America di condurre operazioni con “droni cinetici” contro l’Afghanistan: «Siamo stati molto chiari».

Gli Stati Uniti hanno fatto volare droni in Pakistan per anni per colpire sospetti insorti nelle zone di confine con l’Afghanistan. Le operazioni dei droni hanno spesso suscitato polemiche tra le accuse di uccisioni di civili. Qureshi, all’inizio di questo mese, ha escluso la possibilità di permettere agli Stati Uniti di operare una base militare sul territorio pakistano.

L’ultima fase del ritiro delle truppe Nato guidate dagli Stati Uniti è iniziata il 1° maggio e sarà completata entro l’11 settembre. Dopo di che, gli Stati Uniti non avranno alcun militare sul terreno in Afghanistan, riporta Efe.

L’amministrazione statunitense ha ripetuto più volte nelle ultime settimane che, dopo la partenza delle truppe, Washington potrebbe mantenere la sua presenza militare nella regione per rispondere alle minacce e sostenere i suoi alleati regionali. In questo contesto, il consigliere per la sicurezza nazionale pakistano, Moeed Yusuf, ha incontrato il suo omologo americano, Jake Sullivan, la scorsa settimana.

I contatti tra l’amministrazione del presidente Joe Biden e il governo pakistano sono stati rari, e il ruolo di Islamabad all’indomani del ritiro afgano non è chiaro.

I Talebani hanno già avvertito i paesi intorno all’Afghanistan delle conseguenze se fornissero basi per le truppe americane sul loro suolo dopo il ritiro completo: «Abbiamo assicurato agli altri che il nostro suolo non sarà usato contro nessuno. In cambio, chiediamo anche agli altri di non usare il loro suolo e lo spazio aereo contro il nostro paese», recita il comunicato dei talebani secondo i quali i paesi interessati «saranno responsabili di qualsiasi tipo di crisi e problemi» che potrebbero sorgere in seguito all’autorizzazione delle basi militari statunitensi.

Tommaso Dal Passo