Baku, Ong ci dicano da dove vengono i soldi

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FRANCIA – Strasburgo. 04/11/14. Un rapporto all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) sulle attività delle ONG in Europa, critica l’Azerbaijan, perché a detta del Consiglio non riesce ad affrontare le questioni di trasparenza dei finanziamenti stranieri. A dirlo è stato il delegato azero di APCE, Elkhan Suleymanov un articolo pubblicato su prnewswire.com riportato dall’agenzia di stampa Trend.az. Secondo il delegato comunque il documento non è in grado di fornire una fotografia completa della situazione.

«Sulla questione dei cosiddetti prigionieri politici» accuse venute dalle ONG internazionali, APCE sta aspettando un altro rapporto quello Pedro Agramunt, un altro relatore APCE della commissione giuridica e per i diritti umani», ha detto Suleymanov. L’insieme dei due report saranno in grado di fotografare la situazione reale sullo stato dell’arte delle ONG in Azerbaijan. Infatti, ha proseguito il relatore «La maggior parte dei presunti prigionieri politici (in Azerbaigian) sono stati imprigionati con l’accusa di evasione fiscale e di imprenditoria illegale», ha detto. «Tali questioni di evasione fiscale sono per la maggior parte legati a finanziamenti dall’estero e non dichiarati». L’«Azerbaijan vuole che tutti i finanziamenti delle ONG locali da fonti estere siano trasparenti e quindi dichiarate ufficialmente», ha detto Suleymanov. «Questa è la regola per tutti gli Stati membri APCE». Suleymanov ha detto che qualsiasi lista dei cosiddetti prigionieri politici compilati da una ONG è sempre un documento politico e non un documento legale. Egli ha inoltre avvertito che le democrazie mature hanno bisogno di apprezzare quanto le ONG possono destabilizzare una nazione giovane con l’aiuto di benefattori stranieri. «Perché sono attivisti di un tale piccolo paese che ricevono tali enormi sovvenzioni stranieri?» Si chiede Suleymanov.