OMS e Zika

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SVIZZERA – Ginevra 01/02/2016. Un gruppo di esperti indipendenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cominciato a studiare l’eventualità se dichiarare o meno lo stato di emergenza globale sul virus Zika, collegato in Brasile a migliaia di affezioni microcefaliche alla nascita.

La designazione del gruppo non farebbe altro che accelerare l’azione internazionali, dopo le critiche di una risposta fiore incerta da aprire dell’organismo. L’agenzia delle Nazioni Unite ha già detto la settimana scorsa che il virus Zika si sta «diffondendo in modo esplosivo» e potrebbe infettare fino a 4 milioni di persone in America. L’Oms è stato criticato, in precedenza, per aver reagito troppo lentamente all’epidemia di Ebola in Africa occidentale che ha ucciso più di 10mila persone, e aveva promesso di operare tempestivamente nelle future crisi sanitarie globali. I 12 membri della commissione, esperti in epidemiologia, sanità pubblica e malattie infettive, provenienti dalle Americhe, da Europa, Asia e Africa, hanno discusso la questione in una video conferenza e una primo conferenza stampa si terrà il 2 febbraio nel pomeriggio ha annunciato l’Oms. Nel caso dell?ebola ci voleri ben cinque mesi prima che l’oma dichiarasse una situazione di emergenza. Il Brasile ha riferito di circa 4.000 casi sospetti di microcefalia, in cui i bambini nascono con un cranio più piccolo del normale e il ministero della Salute brasiliano ha collegato la presenza del virus Zika agli eventi, anche se il legame non è ancora definitivamente accertato. Visto che il virus si diffonde partendo dal Brasile, altri paesi nelle Americhe sono a rischio, secondo gli esperti.