di Maddalena Ingroia ITALIA – Roma 22/11/2016. Nel quinquennio 2009-2013 (ultimi dati disponibili) il numero delle morti di bambini e giovani fra i 5 e i 29 anni morti è stato di oltre 17000 di cui quasi 12000 evitabili: vittime di incidenti stradali, morti per autolesioni e aggressioni, decessi per malattie oncologiche e circolatorie.
Nell’arco dei cinque anni analizzati sono 250 i bambini tra i 5 e i 14 anni morti in incidenti stradali; i decessi della successiva fascia, 15-24 anni, sono stati oltre 3000, ai quali si aggiungono più di 1500 morti tra i 25 e i 29 anni.
Nello stesso periodo, sono state quasi 1800 le morti per autolesioni: 43 giovanissimi (5-14 anni), quasi 300 fra gli adolescenti, numero che si raddoppia per la classe successiva, 20-24 anni, e supera gli 800 nell’età 25-29 anni.
Se a livello generale si riscontra una più alta mortalità giovanile al Sud, per i decessi evitabili si nota una maggiore criticità nelle regioni del Centro e nelle Isole e, in misura minore, nel Nord-est, in larga parte dovuta alla mortalità per incidenti stradali. Sono questi alcuni dei dati che emergono dallo studio “Mortalità Evitabile (con intelligenza)”, della Mev(i), curato da Nebo Ricerche Pa: la necessità di intensificare gli interventi di sensibilizzazione e i programmi di educazione sanitaria sia nei confronti degli stessi bambini e ragazzi che delle famiglie, degli insegnanti e di coloro che seguono a vario titolo i giovani e giovanissimi; la possibilità di utilizzare le cause di morte analizzate nel Rapporto per specifici approfondimenti su base locale, per valutare eventuali condizioni a rischio della popolazione giovanile legate anche ai fenomeni di minore entità.