Un barattolone con vostro nome

75

AUSTRALIA – Illawarra 03/12/2015. Volete avere un barattolo Nutella da un chilogrammo con sopra il vostro nome? A chi non piacerebbe, eppure se vi avete un nome imbarazzante non lo potete avere.

Men che meno se vi chiamate Iside, o Isis in inglese, come la bambina di 5 anni australiana cui è stato negato questo piacere. Come riporta il Sidney Morning Herald, il 27 novembre scorso, la famiglia Taylor ha subito questa imbarazzante e spiacevole discriminazione. La filiale australiana della celebre marca italiana ha lanciato la campagna dei vasetti personalizzati. Una zia della bambina ha voluto regalare una confezione della crema che tutti amano ai rispettivi nipoti. Una delle nipotine ha 5 anni e si chiama Isis, cioè Iside come la divinità egizia. Alla richiesta semplice di preparare 5 etichette con i 5 nomi dei nipoti, si è vista rifiutare il nome della nipotina, Isis. Addirittura è stata chiamata dal dirigente della filiale australiana che le ha spiegato il perché: la campagna è stata lanciata per il divertimento e la gioia degli appassionati, ma ci sono nomi che creano imbarazzi in chi li legge e nell’ambiente circostante in pratica e quindi Iside, Isis in inglese, non potrà avere il suo barattolo, come invece tutti gli altri nipoti della famiglia e gli altri bambini che ne volessero uno.
Al di là di tutte le considerazioni che si possono fare sulla miopia anglosassone australe, il fatto si commenta da solo ma occorre tristemente constatare che siamo arrivati al punto in cui anche le parole fanno paura, anzi peggio, vanno censurate per evitar imbarazzi nell’ambiente di riferimento.
Se avete un nipote, un nonno, un amico, una persona cui tenete e alla quale voleste regalare un vasetto personalizzato, per aumentare la sua gioia e allegria, state attenti al suo nome: Attila, Benito, Adolfo, Josif, Mohammed e così via non vanno bene. Sono nomi che creano imbarazzo e vanno messi all’indice. Se la paura arriva a questo punto, dobbiamo veramente preoccuparci licosa stiamo diventando.

CONDIVIDI
Articolo precedenteDeso e i cavalieri
Articolo successivoIl jihadista americano