Il Ministero della sicurezza dello Stato, agenzia di spionaggio e controspionaggio cinese, ha accusato la Nuova Zelanda di “molestie e intimidazioni” nelle sue indagini su cittadini cinesi dopo che Wellington ha pubblicato un rapporto annuale sulle minacce alla sicurezza che ha etichettato la Cina come “complessa preoccupazione di intelligence”.
Il Ministero cinese ha condannato la Nuova Zelanda per quelle che ha definito affermazioni infondate di una “minaccia all’intelligence cinese”, aggiungendo che tali azioni hanno danneggiato le relazioni bilaterali. Il Ministero ha affermato che le accuse riflettevano il “pregiudizio ideologico” e la “mentalità da guerra fredda” della Nuova Zelanda, che hanno minato la cooperazione tra i due paesi, riporta SCMP.
Nel giorni precedenti già, l’ambasciata cinese a Wellington aveva denunciato che persone che affermano di essere funzionari dell’intelligence neozelandese avevano fatto “molestie” e “intimidazioni” nei confronti della sua diaspora nel paese.
In una dichiarazione riportata da The Post, l’ambasciata ha affermato che da quando il Security Intelligence Service, Nzsis, ha pubblicato il suo rapporto sull’ambiente delle minacce alla sicurezza all’inizio di questo mese, “diversi membri della comunità cinese sono stati sottoposti a molestie da parte di autoproclamati ufficiali dell’intelligence neozelandese”.
La dichiarazione non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha definito le azioni “profondamente preoccupanti”, “atroci”, “grossolanamente ingiuste” e “inaccettabili”. L’ambasciata aveva presentato una “rappresentazione formale” al Ministero degli Affari Esteri e del Commercio neozelandese sollecitando il termine di simili azioni.
Un portavoce dei servizi di sicurezza di Wellingiton ha affermato che il servizio “coinvolge individui collegati a determinate organizzazioni di facciata” per “dissuaderli” dal impegnarsi in attività non conformi alla sicurezza nazionale della Nuova Zelanda (…) Questo è un esempio di come il Nzsis faccia il suo lavoro per proteggere tutte le comunità in Nuova Zelanda. Tali impegni sono condotti in modo professionale e in conformità con il nostro ruolo”.
Nel suo report annuale, il SIS ha apertamente descritto la Cina nel rapporto sulla minaccia alla sicurezza come una “complessa preoccupazione di intelligence”, che svolge attività di interferenza straniera contro le comunità cinesi della Nuova Zelanda, e l’agenzia ha assistito a tentativi di utilizzare organizzazioni di facciata “complesse e ingannevoli” per sostituire opinioni diverse con quelle approvate da Pechino.
La Cina era “nota” per l’utilizzo di siti di social network professionali per identificare “candidati inconsapevoli”, tra cui neozelandesi, cooptandoli per condividere informazioni con false offerte di lavoro, secondo il rapporto, ma non era l’unica a intraprendere attività dannose.
Tommaso Dal Passo
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