Un mese dopo che il capo di Stato Maggiore della Difesa norvegese, ammiraglio Haakon Bruun-Hanssen, ha ammesso che le capacità di difesa del regno non erano sufficienti, la Nato ha inviato una lista di richieste concrete alla sua “sentinella nel Nord” per colmare le carenze rilevate durante l’esercitazione del Trident Juncture. Il rappresentante norvegese della Nato, contrammiraglio Ketil Olsen, ha ricevuto una lista di richieste che l’Alleanza ha rivolto alle forze armate norvegesi, riporta Aftenposten.
«Ciò che preoccupa la Nato è la mancanza di capacità delle forze armate, documentata durante l’esercitazione Trident Juncture in Norvegia lo scorso autunno. La maggior parte della capacità militare della Norvegia è stata spesa per ricevere i rinforzi della Nato. Ci era rimasto poco con cui combattere. Dobbiamo diventare più robusti, proiettare la credibilità verso l’esterno e anche dare alla popolazione un senso di sicurezza», ha detto Ketil Olsen ad Aftenposten.
L’attuale spesa militare della Norvegia, pari all’1,6% del Pil, che è inferiore all’obiettivo del 2% della Nato, ha scatenato le ire del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nell’estate del 2018, Trump disse che la Norvegia è l’unico alleato della Nato che condivide un confine con la Russia che non ha un piano credibile per aumentare la spesa per la Difesa.
Recentemente, i battaglioni di fanteria della Norvegia sono stati ridotti da tre a due. La Nato, al contrario, vuole vedere una tendenza in direzione opposta; «La Nato è preoccupata, il numero di battaglioni deve essere aumentato. La Norvegia deve avere la capacità di essere in grado di prendersi cura di se stessa e allo stesso tempo partecipare alle missioni Nato all’estero», ha spiegato Olsen, secondo cui il requisito di capacità di difesa credibile non si applica solo alla Norvegia, ma a tutti gli Stati membri della Nato.
Secondo il contrammiraglio, la Nato ha anche chiarito che la fregata Knm Helge Ingstad, che dopo la Trident Juncture si è scontrata con una petroliera evitando per poco una grave catastrofe ambientale, deve essere sostituita. Inoltre, l’Alleanza ha anche chiesto alla Norvegia di acquistare un proprio aereo cisterna da rifornimento per la sua flotta di caccia F-35. Ciò consentirebbe ai caccia di rimanere in un’area importante senza dover tornare alla base per il rifornimento.
La Nato si chiede anche se i quattro sommergibili che la Norvegia dovrebbe ordinare siano sufficienti, ed è scettica dei piani della Norvegia di rottamare le sue torpediniere a motore, Mtb, che sono più piccole delle fregate, ma più veloci e con un arsenale comparabile. Olsen ha ammesso che la Nato considera le Mtb una risorsa fondamentale.
A gennaio, riporta Sputnik, Haakon Bruun-Hanssen ha sostenuto che la “difesa minima” della Norvegia era troppo piccola per adempiere ai suoi obblighi internazionali e che le sue forze di resistenza e marittime erano insufficienti; Bruun-Hanssen ha attribuito la necessità di una difesa più resiliente ai «cambiamenti nel panorama politico», citando l’atteggiamento della Russia come uno dei fattori decisivi. «La Russia ha continuato a migliorare le sue capacità militari. Il potere militare è usato per promuovere gli interessi russi e lo spiegamento di sistemi d’arma lungo i confini occidentali e settentrionali della Russia è adatto a sfidare la libertà di movimento della NATO», ha detto Bruun-Hanssen alla Oslo Military Society.
Anna Lotti