Nigeria: evoluzione della pirateria

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NIGERIA – Lagos. 22/07/13. I Pirati espandano il loro territorio, aumentano il numero delle rapine, compiono attentati in maniera ripetuta nel Golfo di Guinea dell’Africa occidentale. La notizia circola da circa una settimana mentre la situazione tende a cronicizzarsi  giorno per giorno, nonostante gli sforzi compiuti dagli stati che si affacciano sul Golfo.

 

Il londinese International Maritime Bureau ha pubblicato i dati i merito ai primi sei mesi dell’anno da cui si evince che mentre la pirateria scende nel resto del mondo, il golfo di Guinea ha superato la Somalia come nuovo hotspot del mondo. La pirateria è costata alla regione 2 miliardi di dollari nel 2012, «alcune compagnie evitano oramai di passare per il Golfo». Sostiene il camerunense Joseph Vincent Ntuda ebode. Alcuni esperti chiedono una coalizione di forze navali per pattugliare l’area strategica, simile a quello che è stata attuata in Somalia.

La relazione della presidenza della Somalia ha dichiarato che il Golfo di Guinea quest’anno ha subito 31 attacchi da parte dei pirati, di questi quattro hanno portato al dirottamento di 4 navi. La Nigeria ha avuto 22 attacchi segnalati, un numero elevato rispetto al 2011 quando gli attacchi segnalati furono 6. La Somalia ne ha subiti 14 rispetto a 125 nel 2011. Solo l’Indonesia ha pirati più aggressivi fino ad ora 48 sono gli attacchi portati a segno. Secondo quanto riportato dall’International Maritime Bureau i pirati oramai sarebbero: «ben armati, violenti e pericolosi», sparano sulle navi, le abbordano con scale nonostante i tentativi dei marinai a respingerli con getti d’acqua da idranti. 

Diminuiscono gli attacchi in Benin grazie a un rafforzamento del pattugliamento delle coste degli eserciti di Benin e Nigeria. L’ufficio di presidenza del direttore Cyrus Moody manager dell’International Maritime Bureau ha detto che i pirati stanno usando «un modus operandi molto diverso» e hanno la «capacità di percorrere distanze maggiori». Ha utilizzato l’esempio di una nave container attaccato circa 170 miglia (274 chilometri) al largo delle coste della Nigeria. «In generale, tutte le acque in Nigeria rimangono rischiose», dice il rapporto del IMB.