
La Camera bassa del parlamento della Nigeria ha lanciato una inchiesta sulla mancanza di finanziamenti per il programma di amnistia per i militanti del Delta del Niger, fattore chiave per il mantenimento della pace nell’area e sostenere la produzione di greggio.
Il mancato mantenimento dei finanziamenti per ex militanti ottenuto con il programma del 2009 potrebbe compromettere la stabilità relativa nel Delta e addirittura provocare un calo nella produzione di petrolio, come è avvenuto lo scorso anno.
La Camera dei rappresentanti della Nigeria intende quindi «indagare le circostanze che portano ai problemi di finanziamento che interessano il programma di amnistia, al fine di evitarne il ripetersi e a riferire alla Camera entro due settimane per un’ulteriore azione legislativa», si legge nella richiesta ripresa Defence Web.
Ha anche detto che avrebbe sollecitato il ministro delle Finanze a rilasciare i 49 milioni di dollari stanziati nel bilancio 2016 per il programma di amnistia.
«La situazione sta diventando sempre più grave (…) tensioni e minacce sono già palpabili nella regione del Delta del Niger e tra i beneficiari del programma», ha detto la camera bassa. Sono dovuti cinque mesi di arretrati agli ex militanti, così come le spese di istruzione per gli studenti in Nigeria e all’estero. Il mese scorso, l’ex leader dei militanti del Delta del Niger ha esortato il governo a pagare gli stipendi o ad affrontare le proteste.
Il governo è ora in trattative con i militanti per porre fine agli attacchi che hanno tagliato la produzione della Nigeria di 700mila barili al giorno (bpd) per diversi mesi l’anno scorso. Nell’ambito del programma di amnistia, ogni ex militante ha diritto a 213 dollari al mese più un job training. Ma a marzo, la presidenza della Nigeria aveva fatto sapere che il programma stava affrontando una crisi di liquidità.
Le autorità avevano infatti tagliato il bilancio per i pagamenti in contanti ai militanti per porre fine alla corruzione, pagamenti poi ripresi. Due mesi di stipendi sono stati pagati a gennaio, ma poi nulla. Il danno creato dagli attacchi contro l’industria petrolifera della Nigeria ha esacerbato una recessione nella più grande economia dell’Africa, in recessione nel 2016 per la prima volta in 25 anni, a causa di bassi prezzi del petrolio, le cui vendite rappresentano circa i due terzi delle entrate del governo.
Luigi Medici