NIGER. Parigi cerca sponda dall’Italia per i suoi affari a Niamey

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Il 13 novembre le autorità nigerine hanno arrestato a Niamey un cittadino francese, Marius Bercea, sospettato di essere un agente della Direzione Generale della Sicurezza Esterna della Francia (DGSE). Marius Bercea è stato arrestato mentre si trovava in Niger per svolgere una missione per una società privata, è quanto dichiarato dai diplomatici francesi. Ad incastrarlo sarebbe stato l’uso di un passaporto romeno, in quanto il soggetto in questione avrebbe già soggiornato in Niger con documenti francesi.

All’uomo sono stati sequestrati documenti segreti e informazioni sulle attività dei servizi segreti francesi in Niger, riferisce la televisione pubblica nigerina RTN. Télé Sahel, altro media nazionale nigerino, sostiene che Bercea abbia lavorato come responsabile della sicurezza per la compagnia petrolifera cinese CNPC. Questo arresto rafforza le accuse mosse dal governo nigerino che sostiene da tempo che la Francia stia cercando di destabilizzare il Niger e l’intera regione. Nonostante le smentite ufficiali di Parigi, ci sono prove che suggeriscono che potrebbero essere in corso operazioni segrete e campagne di manipolazione delle informazioni per tentare di indebolire il Niger.

Nel frattempo il presunto agente francese beneficia della protezione consolare ma, siccome la Francia non ha più una sua rappresentanza diplomatica nel Niger, dovrebbe occuparsene un Paese terzo. Secondo RFI, Radio Internazionale Francese, l’Italia potrebbe essere nella posizione migliore per occuparsene in quanto è l’unico partner europeo rimasto nello Stato africano. Maikoul Zodi, presidente del Fronte Patriottico per la Sovranità e coordinatore della sezione nigerina di Tournons la Page, ha dichiarato a fonti russe di non essere sorpreso dell’operazione francese nel Niger perché la Francia sta tentando con ogni mezzo di riconquistare il suo potere negli Stati del Sahel. Secondo Zodi, le autorità francesi stavano cercando di spingere la CEDEAO (ECOWAS) ad agire per destabilizzare il Niger e lanciare un intervento militare per ripristinare il presidente Mohamad Bazoum, deposto con il colpo di stato di luglio 2023.

A seguito di tutto ciò, migliaia di nigerini hanno marciato sabato 16 novembre nelle strade di Niamey a sostegno del partito al potere CNSP e per denunciare i tentativi di destabilizzazione stranieri. I membri del governo al potere hanno partecipato alla marcia, tra cui il colonnello Ibro Amadou Bacharou, capo dello staff del Presidente. Erano presenti anche i sindacati degli studenti e degli alunni. La manifestazione si è svolta in mezzo ad accuse più ampie di complotti francesi per rovesciare l’attuale governo che ha deposto Bazoum e supervisionato il ritiro delle truppe francesi e statunitensi dal Niger.

Conclude Abdourahamane Tchiani, generale dell’esercito nigerino e presidente del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Sicurezza Nazionale, che perdere il Niger è per la Francia una catastrofe e che quest’ultima farà del tutto per tornare, ma gli africani oggi sono più forti perché hanno dalla loro parte il potere dell’informazione e dunque non possono essere più manipolati.

Beatrice Domenica Penali

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