NEPAL. Kathmandu soffoca nello smog

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Il Nepal ha bandito 2.500 vecchi veicoli dalle strade della capitale Kathmandu; la misura è volta a ridurre gli allarmanti livelli di inquinamento atmosferico che hanno superato nove volte i limiti previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità.

L’inquinamento atmosferico è un problema in rapida crescita a Kathmandu, che si trova in una valle himalayana ed ospita più di tre milioni di persone. L’aumento del malcontento pubblico per lo smog si sta trasformando in un mal di testa per un governo guidato da ex ribelli maoisti, riporta l’agenzia indiana Uni.

La polvere dei lavori stradali, gli scarichi dei vecchi veicoli, una scarsa manutenzione e il fumo delle fornaci a carbone, utilizzate per la scarsità energetica del paese , si fondono in una nebbia torbida che sovrasta la città antica, aumentando il rischio di cancro, ictus, asma e pressione alta, dicono gli esperti.

L’amministrazione spera che il divieto per i veicoli con più di 20 anni sia un passo verso un futuro più pulito.

La società di distribuzione petrolifera, monopolista di stato, Nepal Oil Corporation ha detto che metterà sul mercato più carburante ecologico, in grado di soddisfare gli standard di emissione Euro 4 dal prossimo mese.

Ma gli attivisti ritengono che si tratti di misure insufficienti;dicono che il governo deve fare di più, tra cui far rispettare severe norme antinquinamento per i nuovi veicoli, e il passaggio a trasporti più puliti.

I livelli di polveri sottili PM2,5 è salito a 89,7 microgrammi per metro cubo a mezzogiorno del 1 marzo nel quartiere turistico di Patan, ha detto il ministero dell’Ambiente nepalese; il dato deve essere confrontato con una linea guida dell’Oms che indica una media annuale di 10 microgrammi per metro cubo.

Gli attivisti citano una stima sempre dell’Oms secondo cui l’inquinamento dell’aria esterna provoca circa 10000 morti in Nepal ogni anno, una cifra più grande del devastante terremoto del 2015.

Maddalena Ingrao