TURCHIA – Ankara. Ankara sta valutando un’offerta iraniana per la vendita di petrolio per le imbarcazioni della guardia costiera: Si tratta di una proposta del valore di più di 3 miliardi e mezzo di dollari che cozza contro l’embargo nei confronti di Teheran.
La Turchia, il più grande cliente di gas naturale iraniano, ha pagato l’Iran in lire turche perché le sanzioni impediscono di pagare in dollari o in euro. Gli iraniani utilizzano le lire, depositate su conti Halkbank, per comprare oro in Turchia, poi trasportato a mano a Dubai, dove può essere venduto per acquistare valuta estera o per essere spediti in Iran. Halkbank gestisce anche l’elaborazione di una parte dei pagamenti dall’India per il petrolio iraniano. Gli Stati Uniti cercano di impedire le esportazioni turche di oro, che indirettamente pagano per il suo gas naturale l’Iran, in gran parte escluso dal sistema bancario globale dalle sanzioni occidentali. Per evitare ulteriori sanzioni, l’Iran sta valutando la vendita di petrolio e gas verso la Turchia in cambio di prodotti industriali turchi, come riporta il quotidiano turco Vatan. L’affare potrebbe creare fruttare oltre 20 miliardi di dollari nel lungo periodo. Secondo Vatan, gli iraniani sono particolarmente interessati all’acquisto di imbarcazioni per guardia costiera, navi da ricerca e soccorso, imbarcazioni da fiume e piccole navi da carico. Simili richieste sarebbero già state trasmesse ad Ankara. Il presidente dell’Associazione costruttori navali turche (Gisbir), Murat Kiran, ha confermato le richieste iraniane sempre sulle colonne di Vatan. Kiran ha sottolineato che gli investimenti internazionali stanno creando nuove opportunità per le imprese turche e ha poi aggiunto che se Ankara approvasse l’affare, il settore avrebbe la possibilità di rilanciare la propria attività.
L’accordo “navi-per-petrolio” con l’Iran dovrebbe essere in grado di rendere il settore cantieristico turco molto più attivo di quanto lo sia oggi (calo del 60% delle commesse, perdite per 1,1 miliardi di dollari). Le imbarcazioni turche sono già esportate in Romania, Emirati Arabi Uniti, Malesia, Georgia, Egitto e Pakistan.