NATO. Tutta l’Europa non ha uomini per combattere

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Come la maggior parte degli ex stati satelliti sovietici dell’Europa orientale, ora nella NATO, la Repubblica Ceca ha mancato gli obiettivi di reclutamento per anni e ha lottato per mantenere i livelli di truppe necessari. Le unità dell’esercito sono sotto organico e incapaci di raggiungere la prontezza al combattimento, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ai margini dell’Europa orientale.

Il generale Karel Rehka, capo delle forze armate ceche, ha definito l’attuale sistema insostenibile, ripota Reuters. “Non possiamo fare nulla senza persone: se modernizziamo l’equipaggiamento e non abbiamo abbastanza personale competente e motivato, sono tutti soldi sprecati”, ha detto Rehka.

Nel 2021 i cechi hanno raggiunto il 56 percento del loro obiettivo di reclutamento, salendo all’85 percento nel 2022, secondo i dati più recenti dell’esercito.

I cechi non sono soli. I paesi dell’Europa orientale hanno faticato per arruolare nuovi soldati e mantenere quelli esperti in una regione in cui Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia condividono un confine con l’Ucraina.

Le nazioni dell’Europa occidentale nella NATO affrontano sfide simili. A luglio scorso uscì la notizia che la NATO avrebbe bisogno di 35-50 brigate extra per realizzare appieno i suoi nuovi piani di difesa contro qualsiasi attacco al territorio dell’Alleanza da parte della Russia.

Ma la questione tocca più da vicino i paesi dell’Europa orientale che hanno trascorso quarant’anni sotto il dominio sovietico e hanno a lungo messo in guardia dalla minaccia di una Russia più assertiva.

I governi hanno fatto ricorso a campagne di marketing digitale, aumentato i bonus di arruolamento e preso in considerazione opzioni come un decreto del ministero della Difesa ceco, in vigore dal 1° settembre, che abbassa i requisiti medici per i soldati di carriera, i riservisti e le nuove reclute.

Ma con i bassi tassi di disoccupazione in tutta l’Europa orientale, una sfida importante è convincere i giovani ad arruolarsi per meno soldi di quelli che possono guadagnare nel settore privato.

In Polonia, i funzionari governativi e militari affermano di aver raggiunto gli obiettivi di reclutamento, pianificando di aumentare i limiti di reclutamento, ma i critici si chiedono se l’obiettivo di costruire un esercito composto da 300.000 soldati sia realistico.

Il paese più grande dell’Europa orientale sta anche cercando di aumentare la spesa per la difesa a quasi il 5% del Pil e ha recentemente lanciato una campagna di reclutamento denominata “Vacanze con l’esercito”, che fornisce un addestramento militare di base per cittadini di età compresa tra 18 e 35 anni per 28 giorni.

Ma i dati del ministero della Difesa mostrano che mentre il numero di reclute è aumentato nelle ultime cifre disponibili, un record di 9.000 soldati professionisti ha lasciato il servizio nel 2023. Polonia e Repubblica Ceca hanno dei programmi “estivi” per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori: trascorrere un mese di vita militare e di addestramento, per stimolare nuovi arruolamenti. 

L’esercito ungherese, che non ha pubblicato numeri di reclutamento aggiornati, ha lanciato una campagna mediatica utilizzando cartelloni pubblicitari, pubblicità e una serie TV a tema militare che andrà in onda entro la fine del 2024 per trovare nuovi soldati.

In Romania, il governo ha avviato campagne di arruolamento dopo che i recenti dati del ministero della Difesa hanno mostrato che il 43 percento delle posizioni degli ufficiali erano vacanti, insieme alle posizioni del 23 percento dei soldati e di altri ranghi professionali.

La Romania ha quattro batterie di difesa missilistica Patriot, ma solo due sono operative, mentre il governo ha acquistato diversi caccia F-16, ma non ha abbastanza piloti addestrati per pilotarli.

Luigi Medici 

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