Sale la tensione NATO -Russia

86

RUSSIA – Mosca 22/07/2014. Mosca risponderà in modo adeguato ed equo se la Nato continua la sua espansione presenza militare più vicino ai confini russi, ha detto il presidente Vladimir Putin durante la riunione del Consiglio di sicurezza russo.

«La Russia risponderà in modo adeguato ed equo per l’espansione delle infrastrutture militari Nato vicino ai confini russi e il continuo ammassamento di forze», ha aggiunto. Putin ha anche detto che Mosca percepisce il rafforzamento della presenza Nato in Europa orientale e per questo la Russia deve rafforzare le sue capacità di difesa. «In effetti, la Nato sta rafforzando i suoi gruppi sul territorio degli stati dell’Europa orientale, e anche nei quadranti del Mar Nero e del Mar Baltico», ha aggiunto Putin, «a causa di questo, abbiamo bisogno di attuare tutte le misure previste per aumentare le capacità di difesa del paese pienamente e in tempo, comprese naturalmente Crimea e Sebastopoli, dove de-facto dobbiamo ricostruire le infrastrutture militari da zero», ha detto il leader russo. Le Baltic Air Policing Missions sono state intensificate e ulteriori navi della Nato sono state inviate nel Baltico e nel Mediterraneo. La Nato ha anche annunciato un aumento permanente del dispiegamento di truppe, l’espansione dei programmi di formazione, il rafforzamento dei sistemi di allerta precoce e il miglioramento delle capacità delle forze di reazione rapida.
La Russia sta attuando un ambizioso programma di riarmo da 20mila miliardi rubli (640 miliardi di dollari) fino al 2020. Il programma vedrà l’ammodernamento del 30% delle forze armate russe entro il 2015 e del 70 per cento entro il 2020.
Dopo la riunificazione della Crimea con la Russia, la Nato ha intensificato la sua presenza vicino al confine con la Russia, secondo Mosca, motivandola con la necessità di proteggere i suoi membri da una potenziale aggressione russa. L’Alleanza ha inviato diverse navi da guerra nel Mar Baltico e nel Mediterraneo; inoltre a luglio, il gruppo navale Nato nel Mar Nero è arrivato a nove navi. Mosca considera tali mosse come provocazioni che confermano l’atteggiamento aggressivo della Nato verso la Russia. Già in precedenza, il Consiglio di sicurezza aveva detto che il caos in Ucraina poteva portare a un’ulteriore espansione verso est della Nato.
A metà giugno, l’ambasciatore russo presso la Nato, Alexander Grushko, aveva detto che la politica di espansione alleata avrebbe portato alla nascita di nuove linee di divisione in Europa. Aveva poi detto che l’Alleanza «sta cercando di utilizzare la crisi in Ucraina a suo vantaggio per dimostrare la sua rilevanza nel contesto di sicurezza attuale». A Putin ha fatto eco il Segretario del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev. Per Patrushev, l’Ucraina è governata da politici, che non hanno la capacità di agire in modo indipendente ma eseguono ordini impartiti da Ovest. «Il potere in Ucraina è nelle mani degli occidentali: a mio parere, hanno perso la loro sovranità e indipendenza, semplicemente eseguono ordini». Patrushev ha anche detto che il colpo di stato in Ucraina non avrebbe avuto luogo se gli interessi di «alcuni stati occidentali non fossero coincisi con le azioni del governo ucraino a quel tempo». Inoltre per il presidente russo, Vladimir Putin, le “rivoluzioni colorate” vengono utilizzate per cambiare regimi disapprovati, o «parlando chiaramente, sono colpi di Stato progettati e finanziati dall’esterno».