Si apre il vertice NATO a Vilnius. L’agenda dell’incontro è ricca e decisamente interessante, ma il rischio di un flop o di uno stallo è dietro l’angolo.
La guerra in Ucraina sarà il tema generale dell’incontro. Si prevede che i leader dell’Alleanza si concentreranno sulla necessità di garantire all’Ucraina un sostegno fino a quando il conflitto continuerà, su come avvicinare il Paese alla NATO senza entrarvi effettivamente e sulle garanzie di sicurezza di cui Kiev potrebbe aver bisogno per evitare nuove future invasioni riporta AP.
Inoltre, dovranno essere approvati nuovi piani di difesa nel caso in cui il conflitto si allargasse verso ovest, in territorio alleato. I leader dovranno anche valutare le spese per la difesa e come incrementare i loro bilanci, dato che gli aiuti all’Ucraina si stanno riversando sulle casse militari nazionali.
Anche l’adesione della Svezia all’Alleanza dei 31 Paesi è in discussione, poiché la Turchia sta ritardando l’ingresso del Paese scandinavo nella più grande organizzazione di sicurezza del mondo.
Il punto più importante dell’agenda della NATO è la questione dell’Ucraina. L’Alleanza non è ancora pronta ad avviare colloqui di adesione con l’Ucraina, ma sta aiutando Kiev nell’addestramento e nella modernizzazione delle forze armate e delle istituzioni di sicurezza per garantire che il Paese possa diventare membro dell’Alleanza alla fine della guerra. Quello che è sicuro è che il vertice vedrà la creazione di un nuovo forum per le consultazioni: il Consiglio NATO-Ucraina.
Per il futuro, l’ammissione all’Alleanza garantisce la copertura dell’articolo 5, ma i 31 Paesi devono essere d’accordo all’unanimità sull’ammissione dell’Ucraina, e non sono uniti su questo punto. In caso contrario, i principali alleati come Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania potrebbero impegnarsi a proteggere il Paese da un altro attacco. La NATO e l’Unione Europea sosterrebbero questa protezione militare con più denaro e altri aiuti.
Per quel che riguarda la Svezia quasi tutti gli alleati, il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg e la Svezia affermano che il Paese ha fatto abbastanza per entrare nell’alleanza militare. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non è d’accordo e ha posto le sue condizioni: entrata nella Svezia e riapertura dell’iter di adesione della Turchia all’Unione Europea.
Viene poi la la spesa per la difesa: con il denaro, le armi e le munizioni che si stanno riversando in Ucraina, la necessità di incrementare i bilanci militari nazionali è evidente. Nel 2014 gli alleati hanno concordato di arrivare a spendere il 2% del loro prodotto interno lordo per la difesa entro un decennio. La scadenza del 2024 si avvicina. A Vilnius, i leader dovrebbero concordare di rendere il 2% la soglia minima di spesa, anziché il tetto massimo.
La NATO sta conducendo la più grande revisione dei suoi piani di difesa spolverando di fatto quelli fatti durante la Guerra Fredda. In questo momento, circa 40.000 soldati sono schierati dall’Estonia fino alla Romania sul Mar Nero. Circa 100 aerei si alzano in volo ogni giorno e 27 navi da guerra operano nel Mar Baltico e nel Mar Mediterraneo.
Questi numeri sono destinati ad aumentare. Secondo i nuovi piani di difesa, la NATO mira a disporre di 300.000 uomini da spostare sul fianco orientale entro 30 giorni. I piani dividono il territorio in tre zone: l’alto nord e l’area atlantica, una zona a nord delle Alpi e un’altra nell’Europa meridionale. Verrà stabilito poi quali Paesi e quali equipaggiamenti dovrebbero difendere ogni area minacciata.
La questione bielorussa non è all’ordine del giorno, ma la speranza è che Minsk, grande vicino della Lituania e principale sostenitore della Russia, non giochi un ruolo.
La Bielorussia si trova a soli 35 chilometri da Vilnius. Al leader dei mercenari di Wagner, Yevgeny Prigozhin, è stato offerto rifugio lì. Non si sa ancora quanti dei suoi combattenti potrebbero unirsi a lui.
Antonio Albanese