di Anna Lotti MONTENEGRO – Podgorica 08/11/2016. Mosca ha negato il proprio coinvolgimento nel tentativo di golpe in Montenegro che prevedeva l’assassinio di Milo Djukanovic, leader filo-occidentale del paese.
«Ovviamente, neghiamo categoricamente la possibilità di un coinvolgimento ufficiale nell’organizzare eventuali azioni illegali», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov il 7 novembre, riporta Interfax.
Le autorità del Montenegro avevano svolto una indagine dimostrando che i nazionalisti russi erano dietro il tentativo di golpe; il capo procuratore speciale Milivoje Katnic aveva detto il 6 novembre che gli investigatori avevano trovato che “nazionalisti filorussi” avevano organizzato un gruppo che sarebbe dovuto entrare nel parlamento e uccidere il primo ministro montenegrino, il 16 ottobre, giorno delle elezioni parlamentari nella ex repubblica jugoslava. Katnic ha anche detto che gli investigatori non avevano scoperto prove di un coinvolgimento diretto da parte dello stato russo nel colpo di stato pianificato e tentato assassinio volta a trasferire una coalizione filo-russa al potere.
Circa 20 cittadini serbi e montenegrini, tra cui un ex comandante delle forze speciali di polizia della Serbia, sono stati arrestati in Montenegro durante le elezioni 16 ottobre e sono accusati di aver tentato un golpe; le autorità di Belgrado poi hanno riferito di aver arrestato alcuni agenti russi che stavano monitorando i movimenti di Djukanovic all’interno del territorio della Serbia.
Djukanovic, poi, aveva annunciato il 26 ottobre le sue dimissioni da primo ministro, specificando che la sua decisione è stata pianificata e non aveva «nulla a che fare con il presunto colpo di stato»; la sua decisione di dimettersi è stata considerata come parte di una transizione all’interno del partito Democratico dei Socialisti, vincitore delle elezioni del 16 ottobre, di cui Djukanovic è ancora presidente del suo partito. Il vice Primo Ministro Dusko Markovic, ex capo della sicurezza del Montenegro, era stato nominato al posto di Djukanovic.