La Cina è pronta a negoziare con il Montenegro un’estensione del periodo di grazia di un prestito previsto per la costruzione del primo tratto prioritario dell’autostrada Bar-Boljare. Lo ha detto il 26 maggio il presidente cinese Xi Jinping durante una conversazione telefonica con il suo omologo montenegrino Milo Djukanovic. Il Montenegro aveva precedentemente chiesto aiuto all’Ue per ripagare il prestito della cinese Banca Exim, dato che la pandemia ha messo sotto pressione le finanze del governo.
Stando a quanto riporta BneIntelligence, parlando per telefono con Djukanovic, Xi ha detto che «gli organi statali della Cina attribuiscono grande importanza alla realizzazione del progetto, la linea del contratto per l’estensione del periodo di disponibilità dei fondi fino alla fine del 2022, che è una solida garanzia per la continuazione della cooperazione e la disponibilità dei due paesi ad essere in contatto per quanto riguarda il periodo di grazia», ha detto un comunicato della presidenza montenegrina.
La dichiarazione arriva mentre il governo del Montenegro sta cercando di trovare un prestito più economico per sostituire quello di Exim Bank cinese per la costruzione del tratto dell’autostrada Smokovac-Matesevo.
A marzo, il governo montenegrino ha detto di aver chiesto aiuto all’Ue per il rimborso del prestito, ma ha ricevuto messaggi contrastanti e non è chiaro se l’aiuto arriverà. La portavoce della Commissione europea Ana Pisonero ha detto inizialmente che l’Ue non ripaga i debiti verso paesi terzi, ma più tardi il commissario per l’allargamento Oliver Varhelyi ha detto che l’Ue sta esplorando le opzioni per aiutare Podgorica. Nel frattempo, il governo montenegrino è anche in trattative con la Exim Bank per riprogrammare il rimborso di una rata in scadenza quest’estate.
Nel 2018, il Montenegro è stato elencato come uno degli otto paesi a crescente rischio di sofferenza del debito dopo aver preso prestiti cinesi estesi nell’ambito dell’iniziativa One Belt, One Road. L’enorme costo dell’autostrada – stimato come la strada più costosa per chilometro in Europa a causa del terreno montagnoso del Montenegro – in confronto alla piccola economia del paese ha già fatto suonare i campanelli d’allarme tra le istituzioni finanziarie internazionali e le agenzie di rating.
Il precedente governo ha aumentato la disciplina fiscale nel tentativo di prevenire un aumento del debito pubblico, con la Exim Bank come maggiore creditore. Tuttavia, ha allentato le misure all’inizio del 2020, solo per trovarsi sotto forte pressione con l’inizio della pandemia di coronavirus. La sua economia è tra le più colpite a causa del crollo del suo settore turistico, che tipicamente contribuisce al 25% del Pil.
Secondo gli ultimi dati della Banca centrale del Montenegro, il debito pubblico del paese ha raggiunto il 105% del Pil nel 2020, mentre il deficit di bilancio era pari al 10,1% del Pil.
Anche se il governo di Podgorica stava gestendo attivamente il debito pubblico, le sue passività sono rimaste alte nel 2020 a causa dell’aumento dei costi legati alla pandemia del coronavirus (COVID-19) e alle sue conseguenze economiche.
Nella conversazione telefonica con il presidente del Montenegro Milo Djukanovic, Xi ha anche trattato altri argomenti: «La Cina sostiene il Montenegro a svolgere un ruolo attivo come paese guida del meccanismo di cooperazione per la protezione ambientale tra la Cina e i paesi dell’Europa centrale e orientale (…) La Cina è pronta a lavorare con il Montenegro per implementare il consenso e i risultati del vertice 17+1, e consolidare e sviluppare ulteriormente la cooperazione tra la Cina e l’Europa centrale e orientale», ha detto Xi, secondo un comunicato del ministero degli Esteri cinese, riportato da Scmp.
Il gruppo 17+1 è stato istituito nel 2012 e ora è composto da 12 membri dell’Ue e cinque membri non Ue. Il Montenegro non è un membro dell’Ue, ma lo stato balcanico è impegnato in colloqui di adesione con il blocco dal 2012 e l’adesione all’Ue è probabile entro il 2025.
La settimana scorsa il ministro degli esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha annunciato che il suo paese stava effettivamente lasciando il meccanismo del 17+1 definendolo “divisivo” dal punto di vista dell’Ue e ha esortato gli altri membri dell’Ue a ritirarsi.
Tommaso Dal Passo