Una risicata maggioranza del 50,39% ha votato “Sì” al referendum della Moldavia sull’adesione all’Unione Europea. Sono i risultati preliminari usciti dalle urne, dopo che la presidente Maia Sandu ha dichiarato che i voti referendario e politico di domenica 20 ottobre erano stati rovinati da interferenze esterne ”senza precedenti”.
Il risultato finale sul filo del rasoio è ben lungi dall’essere un clamoroso sostegno al percorso pro-Ue che Sandu ha intrapreso per quattro anni alla guida della piccola e strategica ex repubblica sovietica, riporta Reuters.
Sandu ha ottenuto il 42% dei voti alle elezioni presidenziali tenutesi contemporaneamente, mentre il suo principale rivale, l’ex procuratore generale Alexandr Stoianoglo, ha ottenuto il 26%, un risultato più forte di quanto previsto dai sondaggi.
Il ballottaggio tra i due avverrà il 3 novembre. Stoianoglo ha detto che, se eletto, avrebbe costruito una politica estera “equilibrata” che coinvolgesse i legami con l’UE, gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.
Le votazioni gemelle di domenica, che hanno avuto luogo dopo persistenti accuse di ingerenza elettorale, sono state viste come un test delle aspirazioni della nazione dell’Europa sudorientale di entrare nell’UE entro il 2030 e sfuggire per sempre all’orbita di Mosca.
Il futuro della Moldavia è sotto i riflettori dall’invasione della vicina Ucraina da parte della Russia. Mosca mantiene un contingente di truppe di stanza come peacekeeper nella regione separatista della Moldavia, la Transnistria.
In vista del referendum di domenica, i sondaggi avevano mostrato un chiaro sostegno della maggioranza all’adesione all’Ue. Il “Sì” significa che verrà aggiunta una clausola alla costituzione che definisce l’adesione all’Ue come un obiettivo.
Nelle prime ore di lunedì 21 ottobre, Sandu ha detto ai moldavi che c’erano “prove evidenti” che gruppi criminali che lavoravano insieme a “forze straniere ostili ai nostri interessi nazionali” avevano cercato di comprare 300.000 voti.
Ha detto che questo equivaleva a una “frode di portata senza precedenti” e che la Moldavia avrebbe “risposto con decisioni ferme”.
“Gruppi criminali… hanno attaccato il nostro paese con decine di milioni di euro, bugie e propaganda, usando i mezzi più vergognosi per tenere i nostri cittadini e la nostra nazione intrappolati nell’incertezza e nell’instabilità”, ha detto Sandu.
Il Cremlino ha denunciato i voti in Moldavia come “non liberi”, mettendo in dubbio quello che ha detto essere un aumento “difficile da spiegare” dei voti a favore di Sandu e dell’UE, e sfidando la leader moldava a “presentare prove” dell’ingerenza.
L’UE è in difesa di Sandu, dicendo che la Moldavia aveva affrontato “intimidazioni e interferenze straniere davvero senza precedenti da parte della Russia e dei suoi delegati prima di questo voto”.
La vittoria risicata del referendum potrebbe mettere Sandu in una posizione più debole in vista del secondo turno, dato che ha sostenuto l’integrazione nell’Ue.
La Moldavia ha iniziato il lungo processo di colloqui formali di adesione a giugno e sotto Sandu ha puntato ad aderire entro il 2030. I legami con Mosca si sono deteriorati poiché Sandu ha condannato l’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino e ha diversificato l’approvvigionamento energetico dalla Russia.
Stoianoglo ha boicottato il referendum di domenica, definendolo uno stratagemma per aumentare il bottino di Sandu alle elezioni.
Nel periodo precedente al voto, le autorità hanno rilasciato ripetute dichiarazioni sostenendo tentativi sostenuti dalla Russia di intromettersi nel voto da parte del magnate Ilan Shor, latitante in Russia.
La Russia, che accusa il governo di Sandu di “russofobia”, nega di aver interferito, mentre Shor nega di aver commesso illeciti. La polizia ha accusato Shor, condannato in contumacia per frode e per il ruolo nel furto di 1 miliardo di dollari, di aver tentato di pagare una rete di almeno 130.000 elettori per votare “No” e sostenere “il nostro candidato” alle elezioni.
Shor si è offerto apertamente sui social media di pagare i moldavi per convincere gli altri a votare in un certo modo e ha affermato che si trattava di un uso legittimo dei suoi soldi.
Nelle prime ore, ha dichiarato che i moldavi avevano votato contro il referendum, dicendo a Sandu: “Oggi mi congratulo con te, hai perso la battaglia”.
Il “Sì” è passato in vantaggio quando è iniziato lo spoglio dei voti dei mondavi residenti all’estero, che per lo più sostengono l’integrazione nell’Ue.
Anna Lotti
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