L’Intelligence turca cambia volto

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TURCHIA – Istanbul 29/07/2014. Il Mit, Milli Istihbarat Teskilati, cioè l’agenzia d’intellligence turca, è al centro di uno scandalo per il suo coinvolgimento in una serie di omicidi politici degli anni Novanta.

Il 10 luglio, il Mit ha presentato, su richiesta del pubblico ministero, registrazioni vocali e una trascrizione di una conversazione del 1995 tra due appartenenti al servizio di cui uno era l’ex capo del dell’Unità antiterrorismo del servizio.
Di questi 18 casi di omicidio irrisolti, circa 18, le vittime erano uomini d’affari, attivisti e intellettuali curdi e così via. Un ex funzionario del Mit, Yaman Namli, ha testimoniato che le liste delle eliminazioni erano state approvate dal Comando Operazioni Speciali e dal Consiglio di Sicurezza Nazionale (Mgk).
Si tratta di una battaglia politica del premier Erdogan e dell’Akp. In questo caso, il Mit ha collaborato con le richieste dei pubblici ministeri, rompendo una tradizione di non collaborazione durata molti anni. Secondo Al Monitor, si tratterebbe dell’effetto Hakan Fidan (nella foto), l’attuale vertice dell’intelligence. Perché il Mit si è incamminato su questa strada? È il nuovo corso dell’Akp che coinvolge anche le strutture d’intelligence che intende rinnovare la propria immagine per diventare una delle istituzioni più affidabili della nuova Turchia creata dell’Akp. Il cambio di immagine è stato graduale ma drastico: dalla partecipazione a show televisivi a un film su come Fidan sia sopravvissuto a un tentativo d’omicidio.
Si tratta di una nuova “prima volta nella storia” per il Mit sotto la guida di Fidan, in particolare nell’ultimo anno. Nell’ottobre 2013, per esempio, il Mit ha aperto le porte ai media per mostrare il suo Museo dello spionaggio, mostrando dettagli intriganti sul suo passato; ha una pagina web user-friendly con le statistiche relative al numero dei visitatori del sito e le relazioni sulle sue attività annuali.
Accanto all’immagine è in corso una profonda ristrutturazione istituzionale. A febbraio 2014, una nuova legge sul Mit che ne estende i poteri è stato presentata in parlamento e approvata dopo le elezioni del 30 marzo. Questa nuova legge ha ampliato non solo la sfera della responsabilità dell’organizzazione, ma ha anche fornito un livello ulteriore di isolamento per i propri dipendenti.
Inoltre la ristrutturazione istituzionale ha visto la creazione di sei diverse sotto-sezioni per l’organizzazione il 17 luglio. Il Mit starebbe così ristrutturandosi con il modello di intelligence degli Stati Uniti che ha diverse agenzie nella sua comunità di intelligence. In precedenza, il Mit aveva subito una ristrutturazione nel 2009 e nel 2012.
Le sei sottosezioni sono: analisi strategica, Controspionaggio, Operazioni d’intelligence difensiva estera, Sigint, Elint e Techint. Ogni sotto-sezione fa capo al Mit. È però significativo che nonostante la retorica anti-statunitense i media filo-governativi, seguendo le parole di Erdogan, presentano la ristrutturazione del Mit come simile a quella occidentale e in particolare alle agenzie di intelligence degli Stati Uniti; l’opposizione, al contrario, sostiene che il Mit si sia evoluto nello stile mediorientale di sottomissione totale al leader e al suo partito, Erdogan e l’Akp.