Pinotti in Afghanistan

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AFGHANISTAN – Herat 24712/2014. Il 22 dicembre il Ministro della Difesa Roberta Pinotti si è recata in Afghanistan, accolta all’aeroporto militare di Kabul dal Capo di Stato Maggiore di ISAF – Generale Vincenzo Santo e dall’Ambasciatore Luciano Pezzotti ha incontrato poi il Presidente Ashraf Ghani e il Capo del Governo Abdullah Abdullah.

Il Ministro si è poi recata in visita al Contingente italiano a Kabul e ad Herat; nel corso dell’incontro con il personale militare italiano presente a Kabul, il Ministro ha espresso parole di forte apprezzamento per la meritoria opera svolta dalle Forze Armate italiane, che ricopre incarichi di staff presso il Comando della Missione ISAF.
La giornata tra i militari italiani in Afghanistan è proseguita ad Herat, dove ha sede il Train Advise Assist Command West, su base Brigata bersaglieri “Garibaldi”, nel quale opera gran parte del personale militare italiano schierato nel paese. Al suo arrivo, il Ministro è stato accolto dal Comandante, Generale di Brigata Maurizio Angelo Scardino con il quale, insieme al Generale di Corpo d’Armata Vincenzo Santo e ad una rappresentanza di militari appartenenti a tutte le Forze Armate, ha preso parte alla Video Conferenza organizzata in occasione dello scambio di auguri tra il Presidente della Repubblica ed il personale impiegato in tutte le operazioni all’estero. In tale occasione il Ministro Pinotti ha ringraziato il Presidente Napolitano perché «il suo sostegno per quello che i nostri militari fanno non è mai mancato ed è sempre stato costante ed assiduo». Parlando dell’operato dei soldati, il Ministro ne ha evidenziato la grande professionalità riportando le parole di ringraziamento espresse dal Presidente afgano Ghani.
Successivamente, il Ministro Pinotti ha incontrato le donne e gli uomini del contingente, adunati per l’occasione nella Piazza Italia di Camp Arena ai quali ha detto: «Ho voluto essere qui per portare i miei auguri, quelli del Governo e quelli di tutti gli italiani». Nel corso del suo intervento il Ministro ha inoltre sottolineato che questa missione è stata la più lunga e impegnativa, dopo le guerre mondiali, e quella in cui «Più alto è stato il tributo di sangue in termini di caduti e feriti. L’Italia ha fatto molto in questi anni e la misura del lavoro che è stato fatto è data, ad esempio, dai 6.000.000 di bambini e 4.000.000 di bambine che oggi possono andare contro un milione di maschi che frequentavano la scuola quando la missione è iniziata, perché i talebani negavano l’accesso all’istruzione delle femmine». Questi argomenti sono stati affrontati anche nell’incontro con il Presidente Ghani al quale il Ministro ha ricordato che «la scuola, l’educazione e la cultura sono le cose di cui hanno principalmente paura i nemici dell’Afghanistan».
La visita si è quindi conclusa con il sentito omaggio ai 54 militari italiani caduti in terra Afghana attraverso la deposizione di una corona al monumento loro dedicato ed i cui nomi sono stati pronunciati, uno per uno, dall’Ordinario Militare, Mons. Santo Marcianò.