Incremento del PIL grazie alle rimesse dei migranti

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STATI UNITI – Washington. 21/12/13. Le rimesse dei lavoratori verso i loro paesi d’origine è pari a 511 miliardi di dollari. Una cifra triplicata dal 2000 ad oggi.

La maggior parte dei migranti lavorano negli Stati Uniti e in Russia, classificatasi al secondo posto dei Paesi da cui partono le rimesse. Secondo un nuovo rapporto del centro di ricerca Pew Research Center i cui dati vengono utilizzati dalla Banca Mondiale, i migranti diventano un fattore sempre più importante nell’economia mondiale. In Russia i numeri degli immigrati cominciano a preoccupare. Secondo la ricerca da Mosca partono circa mezzo trilione di dollari verso i Paesi d’origine. Il numero totale degli immigrati in Russia è in aumento: nel 1990 era pari a 154 milioni di persone, nel 2013 ha raggiunto 232 milioni di persone. La maggior parte dei migranti che lavorano negli Stati Uniti – uno su cinque (sono 46 milioni di persone).Tuttavia, secondo lo studio, il numero di migranti che vivono nel paese dal 1990 non è aumentato anzi sono persino scesi: allora vivevano in Russia 11,5 milioni di persone, ora sono 11 milioni di persone. Al terzo posto della graduatoria c’è la Germania, che ospita 9,8 milioni di lavoratori stranieri. In termini di paesi – fornitori dei migranti, la Russia si classifica al terzo posto con 10.800.000 persone che vivono nel mondo. Nel 1990, da Mosca andavano all’estero 12,7 milioni di persone. Nel 2013, al primo posto nell’indicatore dei fornitori di lavoratori al mondo spetta all’India (14,2 milioni), al secondo il Messico (13,2 milioni).
A seguire l’Ucraina presente all’estero con 5,6 milioni di persone. Che si aggiudica il settimo posto. Poi ci sono Paesi come Puerto Rico in cui il 33% della popolazione residente lavora e vive all’estero. Segue l’Albania (29%), la Giamaica (28%). Mentre Kazakistan, Armenia, hanno all’estero il 23% della sua popolazione (5-6 ° posto), Moldova il 20%.
Le rimesse dei migranti sono in costante crescita. Solo la crisi del 2009 ha visto una battuta di arresto, in ogni caso dal 2009-2013 l’importo totale è aumentato del 22%, raggiungendo la cifra di 511 miliardi di dollari. Tra i paesi beneficiari di denaro l’India, dove sono stati trasferiti nel 2013, 71.000.000.000 di dollari. Il secondo è la Cina (60 miliardi dollari). Al terzo posto, e molto distaccato, vengono le Filippine (26.000 milioni dollari), Messico (22 miliardi di dollari) e la Nigeria (21 miliardi di dollari).
I migranti russi hanno spedito 6,4 miliardi dollari. Gli ucraini 9,3 miliardi dollari, i tagiki, 4,1 miliardi dollari, dai kirghizi 2,3 miliardi. La Banca Mondiale stima che i migranti hanno il massimo valore per l’economia del Tagikistan: incidono sul 47% del PIL. In Kirghizistan, la percentuale è del 29% del PIL , in Moldavia il 23% del PIL.