MIGRANTI. La Grecia viola ancora le norme, per l’ONU

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Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha affermato che, nonostante alcuni miglioramenti, la Grecia continua a violare alcuni obblighi internazionali per quanto riguarda le modalità e il luogo di detenzione delle persone. Il gruppo di lavoro Onu sulla detenzione arbitraria ha presentato un rapporto preliminare dopo una visita in 20 centri di detenzione in tutto il paese tra il 2 e il 13 dicembre. Ha rilevato diverse aree di preoccupazione che riguardano sia il sistema giudiziario penale che la migrazione, riporta Gulf Today.

Una relazione finale sarà pubblicata tra diversi mesi. Il gruppo, che ha visitato la Grecia su invito del governo per sei mesi, ha dichiarato di aver avuto libero accesso alle strutture e piena collaborazione da parte dei funzionari greci. Le preoccupazioni del gruppo comprendono il sovraffollamento delle carceri, la non segregazione degli indagati detenuti in custodia cautelare da quelli già condannati, l’accesso dei richiedenti asilo a interpreti e assistenza legale, e le segnalazioni di respingimenti arbitrari in Turchia di migranti che tentano di attraversare la frontiera con la Grecia.

Le carceri greche soffrono da anni di sovraffollamento. Una recente modifica del codice penale che riduce la durata delle pene detentive e incoraggia l’uso di misure alternative come i servizi alla comunità «sono passi avanti positivi», ha detto il gruppo. Ma ha aggiunto che «c’è ancora molto spazio per la loro attuazione» e ha osservato che le condizioni nelle carceri e nelle stazioni di polizia che tengono le celle «non sono generalmente conformi agli standard internazionali».

I risultati preliminari hanno criticato il diffuso ricorso alla detenzione preventiva. Sai dice anche che detenere persone in attesa di giudizio insieme ai detenuti è contrario al Patto internazionale sui diritti civili e politici ed è «contrario alla presunzione di innocenza cui hanno diritto tutte le persone prima della condanna».

Per quanto riguarda i respingimenti, il gruppo ha dichiarato di aver ricevuto informazioni da varie fonti, tra cui avvocati e gruppi non governativi, che alcuni migranti che tentano di entrare in Grecia dalla Turchia «sono arrestati, detenuti in condizioni molto pessime, e sommariamente rimpatriati attraverso il confine terrestre greco-turco» senza avere la possibilità di richiedere asilo.

Si è trattata della seconda visita del gruppo di lavoro Onu sulla detenzione arbitraria in Grecia. La prima è stata condotta nel 2013.

Lucia Giannini